Della vicenda Bim-Gsp e del relativo colossale buco finanziario ricorderete tutti il momento i cui i sindaci bellunesi, travolti da uno straordinario tsunami di m..armellata, abdicarono nominando un consiglio di amministrazione di tre persone cui io detti il nome di triumvirato tecno-demo-oligarchico. A distanza di un anno e quattro mesi il cda si è sciolto – dimissionario – come l’ultima neve recentemente caduta (Salton aveva già dato le dimissioni, Leonardi e De Battista le hanno date il 21 marzo scorso).
Nel leggere ciò che ho scritto al tempo della formazione del nuovo cda, mi sono soffermato su Bim-Gsp, Franceschi: «Un percorso strano per il nuovo cda» ed in particolare su un commento di Cagliostro che ricostruiva la vicenda della nomina del rappresentante del cda per la vallata Cadore-Val di Zoldo-Longaronese. In esso, riferendosi al cda nominato, l’autore si augurava “che sappiano riservarci gradite, miracolistiche sorprese che evitino a noi utenti ulteriori balzelli quali toppe agli errori della casta” anche se ammetteva che tutto l’amdaradan “non convince e non promette nulla di buono“. A distanza di un anno e quattro mesi le argomentazioni suonano sinistramente attuali. Bastava aspettare …
Caro redattore,
io non sono per niente stupito, conoscendo bene le ‘buone lane’ di certi sindaci, di come sono andate le cose nella nostra assemblea di vallata (si veda anche un mio precedente commento). Combinato il guaio di una gestione GSP che più opaca e insipiente di così proprio non si può, la casta “sindacale” (nel senso di gruppo di sindaci che fin qui ha fatto il bello e, soprattutto, il cattivo tempo in ambito Consorzio, GSP ed Aato), ha deciso di passare la mano per non essere inseguita con i forconi dai cittadini-utenti.
Evidentemente, si sono resi conto della insostenibilità della loro posizione, anche se taluno ha indetto riunioni pubbliche (mi risulta non molto affollate) per dire spudoratamente la ‘sua’ verità sul vistoso ‘buco’. Certo, questi signori hanno gestito GSP riducendolo ad un colabrodo: investimenti non correlati al potenziale della liquidità, non corretta valutazione dei consumi per definire obiettivamente le tariffe, mancata valutazione dell’impatto degli OOFF [oneri finanziari, ndr]con il prevalente ricorso alle esposizioni bancarie per fronteggiare l’onerosità delle infrastrutture cantierate ecc. In sintesi, questi signori hanno fallito nonostante abbiano operato (o forse anche proprio per questo) nella duplice veste di controllati e controllori ad un tempo. Ora hanno lasciato un campo di macerie. Ma come lo hanno fatto? Lo hanno fatto con i trucchi che sono propri di certe caste, dettando cioè essa stessa-casta la composizione del gruppo che deve subentrare.
[…] Ora quello che descrive il sindaco di Cortina risulta semplicemente stomachevole. Tutto è stato evidentemente architettato quale congiura di pochi, che hanno avanzato una candidatura evitando accuratamente di coinvolgere la maggior parte degli ignari membri dell’assemblea. Con tutta evidenza, la informativa sul fatto che si sarebbe dovuto votare il nome del rappresentante di vallata nel nuovo cda e quindi predisporre una pluralità di ‘candidati’ non era stata data. E poi qualcuno ha avuto anche la sfacciataggine di chiedere al consesso se vi fossero altri nominativi da proporre ai fini di operare la scelta; insomma, una presa per i fondelli bella e buona. Franceschi dice di essersi astenuto… Secondo me avrebbe dovuto votare contro e denunciare con veemenza il vulnus alla trasparenza ed alla democrazia attuato con questo autentico colpo di mano…
A questo punto è giusto precisare che non vi è, nel sottoscritto, alcun pregiudizio sulle qualità del nuovo trio uscito dal cilindro dei sindaci. A livello personale e professionale possono essere le più brave persone del mondo e magari riservarci anche qualche felice sorpresa. Tuttavia le modalità con le quali si è operata la scelta depongono a favore di considerazioni non proprio lusinghiere sui possibili sviluppi che la vicenda potrà avere. Il modus operandi che ha portato a questo risultato fa dire, unitamente a Danilo, che di cloaca massima si tratta e che i miasmi dureranno certamente nel tempo. I giochetti posti in essere sanno di veneranda e democristianeggiante memoria e se tutto ha potuto essere predisposto nel generale disinteresse (con la lodevole eccezione del sindaco di Cortina) ciò significa che la nuova triade, proprio perché espressione dei sindaci coinvolti nel vistoso ‘buco nell’acqua’, difficilmente potrà operare in modo del tutto autonomo.
Ribadisco, non conosco gli eletti (meglio, i ‘nominati’) e perciò sulle qualità personali e professionali non è possibile esprimere alcun giudizio ( o pre-giudizio), mi auguro che sappiano riservarci gradite, miracolistiche sorprese che evitino a noi utenti ulteriori balzelli quali toppe agli errori della casta. Dico però che è il metodo di selezione che lascia perplessi e quanto uscito da quella assise, secondo il racconto di Franceschi, non convince e non promette nulla di buono. Tattica e strategia qui sono andate di pari passo e sono state studiate a tavolino da menti ‘raffinate’ sia sotto il profilo politico che giuridico. Non per nulla siamo gli eredi dei romani ed ancor più degli abitanti della …MAGNA Grecia. A buon intenditor…