Non è che le preferenze risolvano alla radice il problema generale di questo orrendo sistema elettorale (che a parte il problema delle preferenze ha in ogni caso più buchi di un groviera). Se poi le preferenze le devi attribuire a persone comunque scelte dal partito (a meno che non si facciano le primarie), non sono preferenze di grande qualità. E così via dicendo (le solite cose, insomma). Detto questo, le parole di Giorgia Meloni nell’intervento parlamentare a sostegno dell’introduzione delle preferenze sono semplicemente puro buon senso, niente di più, ma … ti scaldano il cuore.
Non l’hanno ancora capito che non possono più sparare cazzate senza temere di essere smutandati da qualcuno. Può succedere quando si parla di cose dense come l’andamento della bilancia commerciale Italia-Germania, del corso dell’inflazione dopo la svalutazione del 1992 o anche con argomenti più liquidi come la durata del governo monti. Qui lo smutandamento in diretta è toccato a Librandi di Scelta Civica che, controbattendo a Rinaldi che aveva determinato la durata del governo monti in 17 mesi (durante i quali ha affossato l’Italia), dichiara – lui che è di Scelta Civica –
“11 mesi, ma non sa niente lei … 11 mesi, ma cosa sta dicendo … 17 mesi de ché … lei dice delle cose imprecise …”
Ma per il povero Librandi arriva in diretta la smentita dalla rete (intendendo con rete il patrimonio di conoscenze dal quale possiamo trarre i dati a sostegno delle tesi avanzate): 1 anno 5 mesi e 12 giorni.
Nel segnalare questa curiosità, devo ammettere un conflitto di interessi: fra i politici coglionate di questo tipo ne succedono a gogò, e in termini di partito il fenomeno è trasversale anche se la concentrazione massima si ha lì dove più alto è il grado di fertilizzazione del medesimo e più alta la sua rappresentazione mediatica. In poche parole svettano quelli del PD e quelli del PDL. Ma, come sapete, Sciolta Cinica mi è stata sul cazzo fin dall’esordio.