di Giuseppe Zanella
Leggo sul Corriere delle Alpi del 26 Giugno scorso la caustica risposta che il sindaco di Lozzo ha voluto dare ai rilievi mossigli, sotto il profilo della conduzione amministrativa, dalla Opposizione Consigliare, segnatamente dal Capo Gruppo Alessio Zanella. Strano questo ricorrere ai ‘media’ anziché limitarsi ad una risposta formale nelle sedi a ciò deputate (Cons. Comunale). Evidentemente gli appunti e le osservazioni formulate dall’Opposizione, ancorché di non pregnante rilievo, hanno determinato nell’Amministrazione l’esigenza di puntualizzazioni attraverso vie inusuali ma di più efficace impatto nella Pubblica Opinione.
Tutto questo induce a pensare che il Capo Gruppo di minoranza abbia colto nel segno. Encomiabile pertanto che siano state finalmente messe in luce le carenze nella manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità e del territorio, il mancato rinnovo del manto stradale in più aree interne del paese, la opinabile collocazione di una piazzola ecologica, lo stato di degrado della scalinata di Brodevin, il mancato sfalcio dei prati in prossimità dell’abitato e tanto altro ancora.
Ed il borgomastro ha voluto dare al suo intervento un taglio multiforme e paternalistico (come del resto è nel suo stile), taglio che appare ove contestatorio, ove infarcito di inconcludente politichese, ove pieno di amene banalità. In alcuni punti si notano perfino spunti di farisaica condivisione, per esempio sull’esigenza di decoro anche e soprattutto per finalità di salvaguardia del…turismo (sic!). In senso generale, quindi, bene finalmente la dialettica interna e l’azione di stimolo, pungolo e controllo che sono precipue mansioni e compiti della Minoranza. Si tratta tuttavia di argomenti che definirei (e così dovrebbero essere) di ordinaria ‘routine’, che non dovrebbero suscitare soverchia meraviglia in chi segue abitualmente le vicende di una Pubblica Amministrazione.
Quello che non convince appieno è ben altro. Infatti, a parte le modalità di pubblicizzazione nella risposta data ai rilievi della minoranza, a parte il tono alquanto ‘cattedratico’ della replica ‘sindacale’, quello che più colpisce è la assenza di un dibattito su recenti scelte dell’Esecutivo, cose di ben maggiore interesse per la Comunità e per le implicazioni che tali scelte avranno anche nel breve periodo. E l’appunto, nella fattispecie, riguarda proprio la Opposizione, giacché dei provvedimenti scriteriati presi dalla maggioranza, di cui parleremo in appresso (già denunciati nel recente passato su queste stesse colonne- vedi ultima lettera aperta all’esimio, dal titolo: “Il pavone fa la ruota ma il ‘dazio’ lo pagano i cittadini”) è del tutto inutile sperare in un “ravvedimento operoso” da parte di lor signori.
Mi riferisco alla delibera che innalza l’IMU dal 7,6 x mille al 9 x mille e delle aberranti motivazioni che il gran decisionista ha propinato ai concittadini interessati al provvedimento. A parere di costui, la maggiorazione sopra descritta costituisce la scelta “meno invasiva ed indolore” per reperire risorse sostitutive dei minori trasferimenti dal centro, ciò al fine di non dover procedere a tagli del welfare. Ed a questo proposito l’eminente amministratore enumera i meriti della sua Giunta che vuole continuare a contribuire alla gestione di Asilo Nido e Scuola Materna con gli ormai abituali 40.000 Euro annui. Quindi il ‘buco’ deve essere coperto turlupinando i molti lozzesi che vivono fuori paese e che vogliono mantenere i legami affettivi con il luogo d’origine.
E’ notorio che le seconde case di Lozzo non sono quelle di Auronzo o Cortina sia per qualità immobiliare che per tipologia di proprietà. Già i concittadini della diaspora pagano salata la Tasi e la Tari e quest’ultima viene versata ora a tariffa piena e per 12 mesi, anche se l’utilizzo dell’immobile viene effettuato per poche settimane all’anno (il ben pensante borgomastro ha infatti deciso, tempo fa, di smentire i suoi predecessori e di cancellare l’abbuono tariffario del 30%, parzialmente perequativo, che le precedenti amministrazioni avevano deliberato a favore dei lozzesi della diaspora; tutti cretini tanto da essere contraddetti? Situazioni mutate dall’ingresso del sindaco oriundo?
Ma la recrudescenza subita dall’IMU non appare una bazzecola: sono centinaia di Euro in più e ciò in concomitanza con il calo vistoso subito dal valore commerciale delle abitazioni ed il contemporaneo lievitare delle rendite catastali… Bella coerenza in rapporto al tanto conclamato auspicio dell’incremento del turismo; non solo stiamo assistendo all’esodo dei pochi abituali vacanzieri, ma costui costringe anche i lozzesi a svendere, a malincuore, le proprie non certo principesche dimore avite.
Ma c’è di più!! Il voler fare il ‘pavone’ con gli altri sindaci a spese di coloro che a Lozzo sono nati e ci tengono a tornare almeno d’estate per qualche settimana, nasconde una verità che pochi hanno valutato. La scuola materna, ma soprattutto l’asilo nido, sono utilizzati per la maggior parte da infanti e bambini provenienti da tutti i paesi viciniori. Perché l’esimio borgomastro, data la situazione, non mette le carte in tavola ed esige dagli altri sindaci, maggiori fruitori dei vari servizi offerti, una contribuzione economica per fronteggiare le spese di gestione della intera struttura?!! Forse è meno “invasivo ed indolore” turlupinare i cittadini della diaspora e vessarli con insopportabili gabelle e magari costringerli, loro malgrado, a rinunciare alla proprietà e svendere (posto che si trovi qualche acquirente strozzino che approfitta della situazione)?!
Caro Capo gruppo di minoranza! Io non so come Lei la pensi circa il mio odierno lungo disquisire. Spero che Lei voglia condividere il mio ragionamento e, accanto alle richieste di spiegazioni sullo stato della scalinata di Brodevin, sullo sfalcio dei prati, sulla opinabile collocazione di una piazzola ecologica ed altro ancora (tutte cose sacrosante, per carità!), Ella voglia e possa richiedere, con una puntuale interpellanza, opportuni ragguagli sulle scelte operate di recente in materia di IMU, che penalizzano una parte di cittadini dimoranti altrove, e sulle mancate richieste di contribuzione ai Comuni del Centro Cadore, dell’Oltre Piave, di Auronzo e del Comelico a supporto degli oneri di gestione delle due benefiche (molto poco per Lozzo, però!) strutture. Attendo cortese, sollecito riscontro. Grazie.