in Alto Adige l’incubatore, in Centro Cadore l’inculatore (d’impresa)
Mettiamoci subito d’accordo. Non è che l’inculatore d’imprese in Centro Cadore abbia infierito in alcun modo su di esse, seviziandole. Qui “inculatore” ha il senso di “sfanculare”, ossia mandare a fanculo; oggettivamente: non servire a un cazzo.
Di incubatori, una volta andavano di moda e facevano tanto trendy, il Cadore ne ha avuto più d’uno. Di solito l’incubazione consisteva nell’affittare lo spazio “x” all’impresa “y”, cioè incubare un cazzo. Perché ai primordi incubare significava dar vita ad imprese “innovative”, le cosiddette startup. Affittare a un’impresa che fa pulizie – per dire – non è incubare, caso mai è inculare (nel senso chiarito, e vedete che si torna al punto di partenza).
In Centro Cadore un inculatore funziona ancora, mi pare, in quel di Perarolo.
Ma l’inculatore per eccellenza, perché era partito come un astro della ricerca in montagna, un laboratorio scientifico di altissimo livello (infatti, era a 800 m sul livello del mare), un punto di eccellenza per i nostri talenti (poi i talenti se ne sono andati?) … era il MultiphysicsLab. E’ appena nato e già viene annoverato fra i centri di eccellenza nello studio … delle meches.
Ma mentre i sindaci se lo menavano alle assemblee del Bim-Gsp, il Multiphysicslab si dissolveva come una ejaculatio praecox. Insomma, 8 o 9 sindaci, in buona parte starnazzanti anche oggidì, si sono lasciati scappare un gioiello che avrebbe potuto incubare talenti (a questo tag tutta la storia).
E invece, sempre per dire, quello di Lozzo – di sindaco – sta girando in lungo e in largo per tirare su iscrizioni per aprire una prima classe. Sempre che l’ufficio anagrafe aperto h24 non abbia trovato una soluzione più efficiente e meno impegnativa.
E’ come tentare di mantenere lo sfolgorio del tramonto con una candela accesa.
Tempi sempre più bui ci aspettano.