la minoranza spiega al sindaco di Lozzo la faccenda dei 30 giorni …
E’ una regola del gioco … nemmeno la scopa … arrivederci maestro però mamma mia …
References: sindaco di Lozzo di Cadore e interrogazione su biblioteca: cucù, sciaaaa!
E’ una regola del gioco … nemmeno la scopa … arrivederci maestro però mamma mia …
References: sindaco di Lozzo di Cadore e interrogazione su biblioteca: cucù, sciaaaa!
Si era lamentato, il sindaco di Lozzo di Cadore, per l’elevato numero di domande poste dalla minoranza nelle proprie interrogazioni che, tra l’altro, pur essendo scritte in un italiano moderno, dice di non capire.
Farfugliando fra le mie cose, nel tentativo di oppormi al disordine sovrano, sono incappato nell’interrogazione riguardante la biblioteca comunale che Per la Gente di Lozzo aveva presentato ed alla quale non è ancora stata data una risposta.
In passato, in relazione alla facilità con cui il sindaco cade in un letargico dimenticare, lo avevo incitato con una serie di articoli fra i quali:
Anche la minoranza gli ha dovuto dare la sveglia, per più di qualche volta (qui, quo e qua), chiamando in causa anche il Prefetto.
Ma ci risiamo, con l’aggravante che, questa volta, le domande erano soltanto DUE (a rigore la domanda è UNA SOLA con una variante …): interpellanza riguardante la biblioteca comunale (25 marzo 2011).
Proviamo con un ripasso generale, partendo dal concetto di numero. Si tratta del concetto di numero naturale intero. Sindaco, se apri bene le mani, quelle appendici che vedi sono le dita. Se le conti sono cinque per ogni mano, dieci in tutto. Se chiami vicino a te il vice ed il vice-vice e fai aprire loro le mani allo stesso modo, quelle che conti sono 30 dita. Trenta è un numero importante, perche dopo 30 giorni dovresti dare le risposte che ti vengono sottoposte dalle opposizioni o dai cittadini.
Veniamo al concetto di giorno. Il Giorno è composto dal dì e dalla notte. Che è passato un giorno te ne rendi conto dal fatto che il sole spunta nuovamente per cacciare via le tenebre della notte. Non è difficile.
Se ti metti d’impegno e rispondi, ti faccio una recensione gratis dell’inaugurando parco solare di Loreto. Promesso.
Era il non lontanissimo 10 aprile quando, in coda all’articolo Zozzo di Cadore per la terza volta Maglia Nera in Veneto nella raccolta differenziata, compariva questo commento di “un dei tante”:
Gniere m’ei fato n giro ntin par duto l paese e èi visto che inte dal campo sportivo nuou (n val maò par ntendese) i à da avè vèrto n poce de descareghe de material e de ramada. Se vede che adès no i fa pi solo la diferenziada, i se deve ave metù n proprio a gestì le scoaze. Pecà che no aveo davoi la machina fotografica se no mandeo n poce de fotografie a Danilo che le publiche su sto sito par fei ntin de bela propaganda. Ma son seguro che provedarà lui, dato che al laora la ntorno. E da sperà che no crese l’erba anche su chi muce de materiai come che e capitòu su chi autre pi vezin al spogliatoio. Loze à da ese tegnu neto parduto no solo n piaza. La dènte gira da parduto e la se rende conto de come che son ciapade.
cui due giorni dopo rispondevo che avrei “fatto un aggiornamento” della situazione. Buon proposito che però non sono riuscito a mettere in atto nonostante la vicinanza del luogo. Almeno fino al 19 maggio scorso, momento dal quale ho fatto qualche ripresa, anche “aerea”, che vi propongo in seguito. Nel frattempo Per la Gente di Lozzo ha pubblicato una interpellanza (Interpellanza su deposito inerti e ramaglie in zona “nuovo campo sportivo”) con la quale domanda chiarimenti all’amministrazione.
Considerazioni generali: non sono un esperto di normative sui rifiuti e parto dal presupposto che un sindaco tanto aderente alla legalità come il nostro non possa certo fare disinvoltamente ciò che non è legale. Quindi dovrei dare per scontato che quello che si vede in queste fotografie sia del tutto lecito. Tuttavia, anche se mi sforzo, c’è qualcosa che non mi torna. Che l’area dovesse essere sistemata è fuor di dubbio ma la domanda è: è questo il modo corretto (sia dal punto di vista delle normative cogenti che da quello funzionale)? Provo a fare chiarezza elencando alcune cose che so (o che credo di sapere).
Aspetto discarica. L’area in esame è un’area destinata a parcheggi e dovrebbe rientrare in una zona turistico-sportiva vincolata e di rispetto del piano regolatore comunale. Non solo, l’area è sottoposta a vincolo idrogeologico in virtù della vicinanza della Piave e quindi ogni “movimento” e modifica dell’assetto topografico dovrebbe essere preventivamente autorizzato dalla amministrazione provinciale (beni ambientali). L’area non può essere considerata (per assurdo) una discarica ufficiale perché, se lo fosse, dovrebbe perlomeno essere perimetrata ed avere un sistema di controllo degli accessi.
Però, allo stesso tempo, per come si presenta, l’area darebbe l’idea di essere una vera discarica (abusiva?), in funzione del volume stoccato, della mancanza di svuotamento e della durata ben superiore ad un anno. Ho visto in più di qualche occasione il camion del comune scaricare materiali vari, come la ghiaia sparsa durante l’inverno e raccolta con le pulizie di primavera. Se non vado errato, questa ghiaia è da considerarsi rifiuto speciale e come tale dovrebbe essere trattato. Più di qualche persona si è poi detta convinta (alcuni dicono di averli visti) che sotto il materiale si potrebbero rinvenire lavandini, tazze di cessi ed anche elettrodomestici.
Del resto anche dalle foto riportate si può verificare la presenza di rifiuti frammista a terriccio e materiale di recupero. Come facciamo a sapere se la “discarica” in questione non contiene rifiuti pericolosi (fra i quali amianto)? Anche il deposito di ramaglia stagionata sulla sinistra, a ben vedere, è oggi da considerarsi un rifiuto che andrebbe portato in discarica (autorizzata). Tutto ciò detto per quanto riguarda l’aspetto “discarica”.
Aspetto parcheggi. Anche ammettendo, per assurdo, che il materiale impiegato sia il miglior materiale di cava, il “terrazzamento” ricavato non è comunque uno stravolgimento dell’assetto del luogo tale da dover essere progettato e sottoposto alle necessarie autorizzazioni? Questi passi sono stati fatti?
Si rende conto l’amministrazione che la pavimentazione originale del parcheggio è stata realizzata con materiale drenante (ghiaione di cava coperto da stabilizzato) e che qui invece è stata distribuita superficialmente “leda”, ossia materiale che con la prima pioggia diventa “paciok” con tutto ciò che ne consegue? Ci si rende conto che, sempre in virtù del materiale usato che non drena l’acqua, la medesima con ogni probabilità potrebbe riversarsi non regimentata lungo la strada di salita al campo sportivo?
Ci si rende conto che con questa “soluzione” (che tanto ha a che vedere con il nascondere la polvere sotto il tappeto) la funzionalità del parcheggio in termini di accoglienza e numero di posti è in parte compromessa (del tutto compromessa se si pensa al parcheggio di autocorriere)?
Pseudo-conclusioni. Altre ed ulteriori perplessità mi si affacciano alla mente ma credo che quanto detto basti a delineare un primo quadro della faccenda. Un’ultima considerazione vorrei però farla: come mai se un privato lascia una carriola di segatura “fora posto” il giorno dopo si ritrova la Forestale fra i piedi, e qui il comune sembrerebbe poter fare “discariche”, movimentare terra e “rifiuti speciali” senza analisi, alterare in maniera sostanziale la conformazione di una zona senza avere, apparentemente, per quanto mi è dato verificare attraverso la documentazione resa pubblica all’albo pretorio online, il bisogno di uno straccio di autorizzazione, non fosse che data preventivamente “a se stesso”?
Speron de sbaliase. Sientaron tra 30 dì chè che i risponde ala minoranza (sempre chel sindaco no se desmentee da nuou o che le domande le sea masa difizile).
Le seguenti 2 foto sono state riprese il 19 maggio 2011
Le seguenti 5 foto sono state riprese il 20 maggio 2011
La seguente foto è stata ripresa il 24 maggio 2011
La seguente foto è stata ripresa il 30 maggio 2011
La seguente foto è stata ripresa il 31 maggio 2011
Che gli fossero indigeste non avevo alcun dubbio, visti anche i tempi biblici con cui ha finora risposto ad alcune interrogazioni poste dal gruppo di minoranza Per la Gente di Lozzo. Ma la minoranza s’era stufata della smemoratezza del primo cittadino e fra una confezione di Memoril e un richiamo ufficiale da mandarsi all’attenzione del prefetto ha optato per quest’ultimo.
La vicenda è andata a finire anche sui giornali. Ed al sindaco non deve essergli piaciuto essere additato come una pecora nera della correttezza istituzionale (già gli fumano le narici per la maglia nera del settore RSU, figuriamoci questa).
Però il sindaco di Lozzo è uno che non demorde. Ed allora ecco l’invenzione delle interrogazioni mal poste o non comprensibili. Eccolo arrampicarsi sugli specchi nel tentativo di condizionare la minoranza a proporre le domande come desidera il signorotto feudale. Le interrogazioni, d’ora in poi, dovrebbero essere fatte e poste in un “certo modo”. Essendo anche un abile letterato si è tuffato a capofitto nella modifica di alcune parti del testo unico 267/2000, che presenterà al governo quanto prima per le necessarie variazioni.
Ecco allora che, confusi, i consiglieri di Per la Gente di Lozzo sono costretti a chiedere lumi al monarca con una bella interrogazione. Non avendo una solida preparazione in campo giuridico non posso che aspettare le risposte che verranno date al quesito. Non ho idea di chi possa dirimere la questione, presumo il prefetto. Tuttavia, usando il buon senso, mi sembra che quelle del sindaco siano veramente delle belle pretese. Vorrebbe, il signorotto, stabilire anche la lunghezza delle interrogazioni ed il numero massimo mensile presentabile? Mahhhh !!!
Ma la “perfidia” politica del sindaco tocca il suo massimo apice quando (delibera di consiglio 09/2011) tira in ballo colui che, quando passava per il Ponte Cadore, già iniziava a far tremare la chincaglieria di Palazzo Venzo, il capogruppo di minoranza nella passata legislatura Giuseppe Zanella (terzo paragrafo).
Il sindaco fa presente che nel corso della precedente tornata amministrativa pervennero decine di interrogazioni presentate da parte del consigliere signor Giuseppe ZANELLA, il contenuto delle quali era comunque inequivocabile, essendo rivolte a conoscere il pensiero e l’intendimento dell’Amministrazione su di un determinato tema o che ponevano quesiti su argomenti ben definti.
Aspetterò lungamente trepidante la conclusione di questa nuova favola manfrediana.
E vissero tutti felici e contenti.
Le separazioni non sono quasi mai consensuali. Anche le ammucchiate spesso non lo sono. Pillole dall’articolo sul blog di Per la Gente di Lozzo:
Prendo atto con soddisfazione che Ella ha perfettamente colto il significato e l’essenza di quanto contenuto nella comunicazione inviataLe il 7 maggio u.s. e recapitata in data 9/5/2011 al n. 2094 di protocollo. Ella insomma condivide con me il fatto che l’Amministrazione Comunale “non vuole né può interferire” nelle vicende riguardanti la vita interna del gruppo di minoranza. […]
Ed a proposito sempre di questa ‘diffida’, noto che la stessa è stata, molto impropriamente, inviata al Sindaco e perfino al segretario comunale, mentre al sottoscritto ed a Marta Francesco è stata inviata per semplice ‘conoscenza’. […]
L’estratto del verbale prima richiamato, con tutta evidenza, è frutto quindi di una sintesi eccessiva, forse troppo “dissociata” dal mio pensiero e dalla interpretazione, certamente in buona fede, fatta dall’autore. […]
Pertanto, considero chiusa una inconcludente ed inesistente ‘diatriba’ e ritengo valida e dirimente la comunicazione stringata inviata alla Amministrazione Comunale in data 30/4/2011, rep. 2038 del 5/5/2011. Tanto per Sua opportuna norma (leggi tutto).