Se vuoi capire qualcosa della sinistra italiana non puoi fare a meno di confrontarti con ciò che passa per la testa ad Alessandro Gilioli su Piovono Rane:
Una figura di merda per tre
Le cose stanno, naturalmente, all’esatto contrario di quanto ha detto ieri sera Letta, antico democristiano e quindi maestro d’ipocrisia.
E il rovesciamento logico questa volta è davvero notevole: arriva a gabellare che Cancellieri non è politicamente responsabile di nulla, per il suo operato, ma su di lei è stata imbastita una campagna per far cadere il governo; mentre la realtà – della storia e della cronaca – dice che Cancellieri è un ministro impresentabile di suo, il quale tuttavia non può essere dimissionato perché altrimenti cade il governo.
Questo accade quando i calcoli politici prevalgono su ogni etica, su ogni coerenza, su ogni onestà intellettuale: l’architettura della balla sistematica a fini di convenienza.
Okay, lo abbiamo capito, d’accordo: la catena Letta-Alfano-Ligresti-Ruini-Napolitano non si può toccare, come la corrente ad alta tensione.
Grazie di avercelo ricordato, anche se un po’ lo sospettavamo già.
Quello che invece oggi ci pare più chiaro che mai è che di questa cordata il Pd è solo un simpatico e pavido ammennicolo.
E questa volta non sto parlando solo del vecchio establishment cooptato da Bersani e D’Alema, ma anche dei tre candidati alle primarie dell’8 dicembre, che con toni e decibel diversi avevano tutti convenuto sulla impresentabilità di Cancellieri – cioè che il problema fosse lei, non la successiva campagna per farla dimettere – e che ieri sera hanno chinato la testa, guaito e incassato, esponendosi comunemente a una figura di merda epocale, in nome della famosa ‘responsabilità’.
Avevo scritto dieci giorni fa che con il Pd, forse, ci si sarebbe rivisti fra un paio d’anni. Questa mattina non credo bastino.