Se pensi a donne del PD ti vengono in mente quelle cariatidi di Finocchiaro e Bindi, soprattutto la mitica Bindi. L’altro giorno stavo sfogliando con un collega alcune foto dei dintorni del rifugio Baion e mi sono visto passare la Bindi. C’era la Bindi in fotografia a Baion !!! Mi sono preoccupato immediatamente del monitor, ma non per le sembianze alla Uga di fantozziana memoria, ma per i contenuti politici espressi fin qui da quell’ammasso arrogante di idee di ispirazione piddina (che ci crediate o no, il mio monitor è intelligente).
A tirar su il morale generale (quel tantino eh) c’era rimasta la Puppato, e non solo perché è una nordestina – rispetto alle toscanacce plurimandatarie con delega bersaniana che sono andate a raccattar voti in Calabria, vuoi mettere – ma perché si era sempre dimostrata con i piedi per terra. Almeno fino a questo momento. Poi, la faccenda dei M5S, deve averla presa anche lei sui denti. Sono lì, ora, sono in parlamento: sono veri, parlano, sproloquiano, emettono cazzate. E per escogitare una strategia per ammaliare il M5S cosa ti inventa la Puppato? Dopo essersi stordita con pinte di tequila, va da sé, ecco che ti propone la novella senatrice:
Un blog gestito da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle per trovare una intesa e “una fiducia a tempo, per un anno” per costruire un governo programmatico, non necessariamente sugli otto punti proposti da Bersani. E’ la proposta lanciata dalla neo senatrice del Pd, Laura Puppato, in un’intervista al Corriere del Veneto. La senatrice, indicata da alcuni come una delle mediatrici tra i due partiti in vista delle prossime scadenze istituzionali, ha dichiarato: “Apriamo un blog. Costruiamo una piattaforma virtuale su cui Pd e Movimento 5 Stelle possano dialogare mettendo in comune le loro esperienze e competenze. Con tre livelli: obiettivi, tempi per realizzarlo e finanziamenti”.
Forse non si è capito: ecco l’ingrandimento:
Apriamo un blog. Costruiamo una piattaforma virtuale su cui Pd e Movimento 5 Stelle possano dialogare mettendo in comune le loro esperienze e competenze. Con tre livelli: obiettivi, tempi per realizzarlo e finanziamenti”.
Bersani è da portare all’ammasso, ma non è che “le nuove leve” piddine – pur femmine (siamo così vicino all’8 marzo) – dimostrino miglior acume, nevvero?