Sul M5S è meglio che non apra i rubinetti … Per ora non hanno fatto granché. Anzi, meglio, non hanno fatto un cazzo, tranne restituire – unici nell’arco parlamentare – i soldi del finanziamento pubblico. E va detto che questa cosa non è di poco conto. Non è di poco conto se seguita da altro arrosto. Ma per ora vedo solo fumo, tanto tanto fumo. Va comunque registrata anche questa perla, una soddisfazione eccelsa: “E noi continueremo ad opporci e continueremo a chiamarvi ladri”!
Le aziende sono sotto 12 piani di merdellata. Con il Durt – documento unico di regolarità tributaria proposto dal M5S – se ne sarebbe aggiunto un altro, di piano. Per fortuna non è passato. I 12 piani restano tutti. Da lì sotto le aziende possono ora, secondo Lanzillotta, “iniziare a scommettere sulla ripresa“. Quella delle cazzate. Ma stiamo parlando di Sciolta Civica, nessuna sorpresa quindi.
Sono passati solo pochi mesi, eppur sembra un secolo. Ve lo ricordate Paniz quando oracolava sul destino elettorale di Grillo che di lì a poco si sarebbe compiuto?
[…] i sondaggi lo danno in calo vorticoso[…] mi pare quindi che Grillo si sia da solo progressivamente autodistrutto
Il Paniz di allora ve lo potete andare anche a risentire in video, se proprio ci tenete. Poi arrivò Grillo con il relativo tsunami ecc. ecc.. Il Paniz d’oggi sembra più realistico. Sì, dopo aver preso una tremenda sganasciata (oltre all’orgasmo grillino anche la severa trombata politica della non rielezione) l’ex onorevole è diventato più realistico. Tanto da poter affermare, riguardo alle ultime vicende berlusconiane:
“Grillo non è in Parlamento eppure – ha ricordato Paniz- guida il suo partito in modo estremamente significativo, e ne rivendica giustamente il ruolo. Berlusconi può fare lo stesso, quindi non escluderei un passo di questo genere”.
Questo è uno che la lezione l’impara subito. E in futuro ci riserverà altre sorprese.
Al netto delle sciocchezze sparate recentemente da Grillo riguardanti la “dichiarazione unilaterale” di default che l’Italia dovrebbe mettere in atto, che gettano scure ombre sul personaggio e sulla sua capacità di comprendere le regole che governano l’economia fra gli Stati, resta la consapevolezza che senza il M5S l’apparato statale continuerebbe ad operare indisturbato fino all’ultimo dei propri tentacoli.
Lo dimostra il fatto che l’apparato oppone sprezzante il proprio atteggiamento omertoso nei confronti di qualsiasi ipotesi di indagine sugli inaccettabili privilegi tanto della classe politica vera e propria quanto di una parte dei dipendenti pubblici, in primis quelli che prestano servizio presso il parlamento.
Questo è il video della conferenza stampa indetta dal M5S, qui rappresentato da Riccardo Fraccaro, Riccardo Nuti e Luigi Di Maio, nel quale si snocciolano “i costi del palazzo” e si descrivono le formidabili resistenze opposte dai burosauri ma anche dalle forze politiche fra le quali, su un particolare aspetto dell’indagine, ossia la proposta del M5S della pubblicazione di tutte le retribuzioni e di tutti i curriculum vitae dei dipendenti pubblici, spiccano – ma pensa te – Sel e PD (su questo aspetto Scelta Civica e PDL si erano invece schierate a favore).
Il video è lunghetto ma vale la pena di seguirlo con attenzione fino alla fine: tuttavia bastano i primi 10 minuti per ottenere il quadro (nefandezze infinite) della situazione. Sul Fatto Quotidiano si possono poi confrontare alcuni dei dati snocciolati, in particolare una infografica interattiva che mette in evidenza le cifre in gioco per ognuno dei 5 livelli contributivi:
Cominciano guadagnando € 2.920,44 netti al mese, e poi ogni due anni scatta l’aumento di stipendio. Così dopo 25 anni passano a 341, 947 annuali lordi. A cui si aggiunge, per 170 circa di loro, l’indennità di funzione che aumenta secondo il grado. Si parte con circa 3900 euro lordi per il segretario generale fino a scendere sui 600 euro mensili per le qualifiche minori…
Bisognerebbe fare un po’ di fact checking. Anche se in questo caso credo che non sia necessario e, presumo, lo abbia già fatto Filippo Facci. Comunque, sul bilancio dell’unione europea e sulla faccenda dell’acqua nelle gobbe confermo personalmente, mentre non mi è chiaro come faccia Facci (scusate) a ritenere che quello sul blog di Grillo sia un dromedario e non un cammello. Comunque, gli credo. E non venitemi a dire che ci sono cose più importanti da dibattere.
Ieri i porci-deputati o deputati-porci non se la sono sentita di mandare alle ortiche il porcellum ripristinando, perlomeno, il mattarellum. Bastava votarne l’abolizione, una cosetta da niente, e tornavano i collegi (anche il mattarellum, comunque, ha qualche ombra eh!). Gli inciucisti (per primi PDL e PD), che in campagna elettorale dicevano ogni due per tre che bisognava assolutamente cambiare la legge elettorale, non l’hanno fatto. Una delle tante vergogne. Devono pensarci, approfondire.
Neanche quelle anime candide del PD (tranne un plotoncino perlopiù di renziani). E te pareva: lo avreste mai detto che queste fogne deambulanti se lo sarebbero messo nel c… da soli nel “clima di incertezza che impera”? Ma daiii! Alla fine sono stati 415 i contrari e 139 i favorevoli. Prendere nota, please. Così si ingrossano le fila degli astensionisti. Speriamo si ingrossino anche quelle degli indipendentisti.