Alberto Larese De Tetto si cimenta su Orgoglio Auronzano in una sorta di risiko fusionista coinvolgendo i comuni di Auronzo, Vigo, Lorenzago, Danta e Lozzo. Butto lì, alla sveltina, quello che mi è passato per la testa sull’argomento:
-se non mi sono perso qualcosa il limite oltre il quale c’è obbligo di “unione” (e in prospettiva di fusione) per i comuni non è 5.000 abitanti ma, per i comuni di montagna, 3.000 (il limite era partito a 5.000 ed è stato emendato successivamente; ovviamente il legislatore può ridefinire ulteriormente queste soglie; tuttavia prendere quella delle 5.000 persone come limite può avere un senso “cautelativo”);
-se anche Lozzo – oltre a Vigo e Lorenzago – si fondesse con Auronzo, che cosa potrebbero fare Domegge e Calalzo? Si fondono tra loro e arrivano a 4.600 persone – sopra l’attuale soglia di 3.000 ma sotto quella “cautelativa” delle 5.000 – oppure si fondono assieme anche a Pieve per giungere a 8.500 persone? E Valle, guarda verso il Boite? La situazione più equilibrata? Pieve+Valle+Perarolo; Lozzo+Domegge+Calalzo; Auronzo+Vigo+Lorenzago(+Danta);
-come lozzese a cosa guardo con più favore? Alla fusione con Auronzo, naturalmente:
@Lozzese curioso 1,
la conclusione personale a cui io sono giunto, e volevo farne un articolo, è che la conformazione migliore che include Lozzo è proprio Auronzo + Lozzo + Oltrepiave e l’ho chiamata, nelle mie fantasticherie, il “Distretto degli Altopiani”. “Vedo” – a parte i campanilismi – una sinergia notevole fra Auronzo (con quello che ha e che può ancora sviluppare) e ciò che gli altopiani di Lozzo e Vigo possono offrire tanto d’estate che d’inverno. Lorenzago è ancora un paese bellissimo e insieme a Laggio potrebbe funzionare da cassa d’espansione per Auronzo … Se poi agli altopiani di questo Distretto si volesse aggregare anche Danta con il suo di altopiano, l’area – territorialmente – avrebbe capacità proprie davvero notevoli.
Sposo quindi in toto la tua “visione”, anche perché l’allargamento del pollaio oltre una certa dimensione non lo vedo granché gestibile se si pensa allo sviluppo della Montagna: se vogliamo fare pratica amministrativa quotidiana, possiamo anche aggregare i 69 comuni della provincia di Belluno: per raccogliere le scoaze con servizi congiunti, tanto per fare un esempio, … son dute boi. […]
-avevo espresso alcune considerazioni semiserie sulla adombrata possibilità di una fusione tra Lozzo, Vigo e Lorenzago nell’articolo in Cadore potrebbe nascere il nuovo comune di Lovigolo; anche queste considerazioni sulle “visioni accorpanti e fusioniste” mi sembrano ancora vigenti;
-spesso la notte mi risveglio di soprassalto, ritrovandomi sudaticcio, mentre per la mente rimbalzano questi nomi: Lovigozzo, Lomegge, Domozzo, Aurozzo, Domalzo, Calieve, Pielalzo;
-possiamo fare tutte le fusioni del mondo, ma senza una Provincia Autonoma di Belluno (autonoma al pari di quelle di TN e BZ) che funga da coordinamento e guida del territorio siamo comunque fottuti;
-il vagheggiato (dal sindaco di Lozzo) “Comune unico del Centro Cadore” resta, a mio modo di vedere, una cagata pazzesca;
-nelle fusioni, non dimentichiamocelo, ancorché senza quorum, l’ultima parola ce l’ha ancora il popolo che dovrà esprimersi per via referendaria (se lo strenzi e gli strenzioti non cambiano idea);
-se ho qualche rimpianto? In parte sì. Ma non tutto è (ancora) perduto. Riuscite a capire, infatti, se a Glicerina, la sindaca di Auronzo e novella presidente della Provinciazza, si affiancasse anche Nitro, sindaco di Lozzo, con la conferma della presidenza della Consorteria Bim, quale botto ne uscirebbe? E non solo per il Cadore intero ma, cazzo, fondere Auronzo con Lozzo diventerebbe un gioco da ragazzi. E saremmo per qualche giorno l’ombelico del mondo.
(prima delle fusioni giungeranno i risultati delle unioni, e già lì vedrete la merda salire rumoreggiando agli irti colli. Lettura istruttiva: antefatti fallimentari alla fusione dei comuni centro-cadorini: servizio associato di polizia locale ‘Centro Cadore’. Fidatevi: come dice più di qualcuno,”Prima di andare meglio, andrà molto peggio!“)
(immagine via tartaportal.it)