Era da qualche giorno che stavo pregustando il momento in cui avrei visto sul mio lettore RSS apparire de delibere di giunta del comune di Pieve di Cadore.
Nell’articolo “La libertà di dire ciò che pensiamo” segnalavo che il comune di Pieve, in virtù di quanto stabilito dalla Legge 18 giugno 2009, con il 1° gennaio 2010 avrebbe iniziato a pubblicare su internet tutta la documentazione inerente l’attività amministrativa, in primis le delibere di giunta e di consiglio (fatta esclusione per i progetti eventualmente allegati).
Aggiungevo poi la considerazione che qui evidenzio:
“Può darsi che mi sbagli, ma secondo il mio modesto parere, il sistema altamente democratico vigente nell’oligarchia lozzese non si piegherà volentieri a questo nuovo sistema, i dinosauri della politica amministrativa non concederanno facilmente una leva del loro potere, tenere la gente nell’ignoranza ha i propri indubbi vantaggi”.
I nostri cari e nostrani dinosauri della politica stavano già sbavando dalla rabbia, costretti da una legge dello Stato (che ha tolto valore legale alla carta, conferendola alla pubblicazione sul sito isituzionale) a pubblicare le delibere, quelle finora nascoste al mondo della Rete.
Documenti che altro non sono che atti con cui misurare quanto di buono, o meno buono, stanno facendo gli aministratori che la gente ha votato perché fossero al nostro servizio, semmai, e non viceversa, come succede a chi è suddito.
Dicevo che stavano sbavando. Poi l’Italia dalle 1000 proroghe ha concesso loro ancora 6 mesi (sempre che non salti fuori un’altra proroga). Staremo a vedere. Ma devono iniziare a rassegnarsi, pian pianino, senza scosse, non fa male, ve lo giuro. Quel giorno arriverà.
Nel frattempo mi sono collegato con il sito di Pieve di Cadore ed ho dato un’occhiata alle prime delibere dell’anno. Una ha attirato la mia attenzione. Se volete potete leggerla anche voi, si trova a questo indirizzo (è un documento pdf relativo al concertorium di Pieve, con una sorpresina …).
Così sperimentate come dovrebbe essere gestita l’informazione in un comune normale. Pieve, sia chiaro, ha il solo merito di non aver tergiversato in questa circostanza, perché fino a ieri era comunque preistoria, come tutti i comuni del Centro Cadore. Lozzo di Cadore si distingueva in questo già nel 2003-2004, come sapete, perché già allora con l’amministrazione Alessandro Da Pra le delibere erano online, a disposizione di tutti. Poi sono arrivati loro, “gli innovatori flintstoniani“, ed hanno spento tutto.
La sorpresina, dicevo. Nella delibera segnalata, si viene a sapere che l’orchesta Dolomiti Simphonia si è offerta di fare, al Cos.mo di Pieve, 7 concerti + una conferenza per la somma di 3.000 €.
Domanda: pagando 3410 € per un solo concerto (vedi mio articolo sui costi del concertorium), i nostri amministratori eli stade semplicemente mondeste o l ai ciapou anche nte l …?
Mhaaaaa!!!
P.S. 1- ele poco porzele ste delibere su internet? 2-può darsi che la “formula concertoria” sia diversa, che l’una contempli 200 orchestrali e l’altra due soli professori d’orchestra, non sono io a doverlo spiegare. Speriamo che qualcuno si degni di farlo, altrimenti resterà sempre il tarlo “che chi da Loze à spendù 3.400 € pa n concerto, quan che chi da Pieve con 3.000 i se a sentù 7 (che bale) pi na conferenza …”.
Foto: Flickr (Aaron Jacobs)