L’uomo che si crede onnipotente, degno emulo della buonanima di Predappio.
di Giuseppe Zanella
L’imberbe fanciullo che siede a Palazzo Chigi a sua insaputa (ossia per dabbenaggine altrui), oggi ha così pontificato: “E’ finito il tempo della subalternità della politica alla magistratura”. Ieri, inoltre, ha siglato il patto campano con quel suo degno sodale che risponde al nome di De Luca ed ha sibilato: “E’ finito il tempo in cui si buttavano i fondi europei”.
Sul primo enunciato, viene in mente il noto personaggio di Collodi… ; basti dire che la Magistratura, negli ultimi 25 anni, ha svolto un ruolo di supplenza in assenza di una efficace azione gestionale-amministrativa da parte di una classe politica sempre più impresentabile, impreparata, imbelle e, per buona parte, sempre più invischiata in episodi di corruzione e malversazione, ed ora anche priva del benché minimo senso della vergogna (Pier Camillo Davigo, ndr). E lo dimostrano le notizie di avvisi di garanzia, rinvii a giudizio, arresti di cui sono fatti oggetto quotidianamente politici di ogni risma (cito soltanto tal Verdini, con i suoi 6 processi in corso a dimostrazione della specchiata esemplarità e del buon esempio dato da cotanto parlamentare). Le cronache sono piene di esponenti della maggioranza (sindaci, amministratori di Enti Pubblici, consiglieri regionali, parlamentari, esponenti del governo) che incappano nelle maglie di indagini da parte della Magistratura inquirente… Sulla veridicità del secondo enunciato, penso che gli economisti Barca e Cottarelli, nel leggere la ennesima sparata renziana, si saranno fatti una gran risata…
Ma andando indietro in questi infausti due anni ed oltre, di enunciati di questo tipo ne possiamo riscontrare parecchi. Torniamo quindi ai fiorellini che il ‘Bomba’ ha seminato nel dissestato orto della politica italiana da quando è entrato a Palazzo Chigi, ‘fiorellini’ che denotano arroganza, insipienza, impreparazione, boria senza limiti di un soggetto che si crede il nuovo uomo della Provvidenza, e degno erede dell’Innominato brianzolo dai non certo limpidi trascorsi (colui che si definiva il migliore statista italiano degli ultimi 150 anni). Ecco un sunto delle ‘smargiassate’ del nostro Renzusconi, sunto ricavato ora dalla rassegna stampa odierna:
31.3.2014: “E’ finito il tempo dei rinvii” (a proposito del voto sulla modifica del Senato; davvero gran bella (contro)riforma, ottenuta a suon di voti di fiducia, con maggioranze risicate);
24.10.2014: “E’ finito il tempo delle lettere segrete” (scontro con Barroso in riferimento alla missiva della BCE dell’Agosto 2011…);
24.10.2015: “E’ finito il tempo dei governi bloccati” (discorso di apertura della così detta Leopolda, il suo governo è comunque un governo sotto tutela e bloccato anche dalla incapacità dei suoi membri…);
27.10.,2014: “E’ finito il tempo dei furbi” (rivolgendo un avvertimento agli evasori nel discorso alla suola allievi della GdF; detto da un amico intimo di Davide Serra e di Marchionne, candidi esempi di contribuenti fiscali immacolati, la cosa appare veramente priva di ogni senso del pudore);
7.4.2015: “E’ finito il tempo dei sacrifici”(mena vanto per presunte riduzioni della imposizione fiscale, dimentico di aver lasciato agli Enti locali l’onere del lavoro sporco con la imposizione delle numerose e corpose addizionali in sostituzione dei tagli stabiliti nei trasferimenti dal Centro);
10.4.2015: “E’ finito il tempo delle tasse” (detto in sede di approvazione del DEF, vedi considerazioni di cui al punto precedente);
14.4.2015: “E’ finito il tempo delle chiacchiere” (qui siamo veramente alle comiche ed alla spudoratezza assoluta, basti pensare al fatto che il nostro è campione in fatto di chiacchiere e di annunci, cui sono sempre seguiti papocchi controproducenti, vedi, ad esempio, l’operazione elettoralistica degli 80 Euro);
29.4.2015: “E’ finito il tempo della melina, no ai voti segreti” (il rottamatore trasformatosi in restauratore, appare in tutta la sua incoerenza ed insincerità giacché ricorre ai voti di fiducia-autentici ricatti , soprattutto per i giovani parlamentari- temendo di soccombere nel segreto dell’urna);
17.5.2015: “E’ finito il tempo dei pagliacci” (detta dal prototipo dei pagliacci, la cosa assume il carattere di incontenibile ilarità; semplicemente inverecondo, quest’uomo evidentemente non si guarda mai allo specchio);
19.5.2015: “E’ finito il tempo del sei politico” (sappiamo tutti del continuo degrado della scuola e delle Università…);
4.6.2015: “E’ finito il tempo delle lamentele” (parlava della situazione Alitalia e dell’accordo con Etihad, con le implicazioni occupazionali attuali e pregresse: ogni commento appare superfluo);
6.6.2015: “E’ finito il tempo delle leggi ad personam” (commentando il caso De Luca; sappiamo poi come è andata a finire, senza contare il decreto salva banche –vedi banca Etruria- con le supposte implicazioni, anche su basi famigliari, di alcuni uomini politici di primo piano);
5.9.2015: “E’ finito il tempo degli alibi, ora tocca a noi” (al Forum Ambrosetti critica i predecessori e mena vanto con giudizi positivi sul proprio operato);
5.9.2015: “E’ finito il tempo dei patti di sindacato, troppi danni” (sempre al forum Ambrosetti, si scaglia contro i ‘salotti buoni’);
13.10.2015: “E’ finito il tempo della politica inconcludente” (la sua politica invece…);
21.4.2015: “E’ finito il tempo degli incentivi” ( a proposito della politica energetica, ma le nostre bollette non hanno subito le cancellazioni sulle voci riguardanti le rinnovabili…);
16.1.2016: “E’ finito il tempo in cui pensavano di telecomandarci” (certo, vediamo come viene trattato in sede UE, in certi ristretti meeting, dove l’Italia non viene neanche invitata).
Questo è il ‘fanciullo” (la definizione è del Prof. Cacciari, ndr) che siede a Palazzo e questi sono i suoi ‘enunciati’. Per il bene dell’Italia, questo soggetto, unitamente al suo ‘giglio magico’, prima che riesca ad attuare il disegno dell’ex vegliardo di Castglion Fibocchi, sarà bene che venga mandato a casa in occasione del referendum il prossimo mese di Ottobre…