Cadore: la gerontovacanza dolomitica (con nosocomio compreso nel prezzo)
Tutto fa brodo ragazzi, nel settore turistico ancor di più! Affermata questa sacrosanta verità, è perlomeno singolare veder reclamizzato l’ospedale come attrattiva turistica. Certo, se il tuo target diventa la quinta età, la vicinanza, direi quasi la prossimità del gerontocomio, diventa quasi una necessità … vitale. Del resto sono ormai vent’anni che il turismo cadorino si alimenta prevalentemente con frotte di turisti della terza età: voglio dire che, col tempo, la realtà ti spinge prepotentemente verso la specializzazione.
Succede perciò che all’età dell’oro – così chiamata e reclamizzata per non suscitare il risentimento dei longevi che si trascinano per gli alberghi che, proprio per questo, assumono l’aspetto di case di riposo estive – subentra o si affianca l’età del catetere deambulante, o poco meno. Se con quelli dell’età dell’oro, in funzione delle loro diminuite pretese sopraggiunte con gli anni, te la cavi con un piatto di minestrina e una polpetta (gli alberghi sono sempre pieni di polpette con cui si ricicla tutto quello che è … avanzato), con quelli della quinta età devi solo preparare alcune sacche di soluzione fisiologica.
In Cadore l’invecchiamento della popolazione è in atto da sempre, anche quando c’era la spinta economica fornita dall’occhialeria. Invecchia la popolazione ma aumenta – di converso – la saggezza, ci si adatta ai tempi fino a cavalcarli. Ci si deve aspettare, a breve, una pubblicità-progresso in cui il Cadore verrà dipinto come una specie di Florida perfetta per l’estivazione dei vegliardi. A margine di queste brevi considerazioni un consiglio: del nosocomio, allargate il reparto pneumo.
Però è vero: oggi come oggi le frotte detentrici di terza-quarta-quinta età sono le uniche ad avere ancora qualche capacità di spesa (almeno finché l’INPS non imploderà) e, soprattutto, tanto tanto tempo a disposizione (la rituale osservazione dei lavori per le strade distoglie solo i maschietti ed anche le femminucce, dopo un chilometro di “uncinetto”, sentono di aver bisogno di una qualche forma di svago). Affrettiamoci quindi, prima che sia troppo tardi!!
Quando i vegliardi verranno a sapere (come? ma cercandolo su gerontopedia.old no!) che quello che gli raccontano più spesso, cioè che in montagna c’è più ossigeno e si respira quindi meglio, è in realtà vero solo se hai la forchettina infilata nel naso con la bombola dell’O2 tra le ginocchia, daranno il via alla più vasta onda di sdegno mai vista sulla faccia della terra.
A chiusura di quanto scritto, ritengo superbamente emblematico il titolo dato al seguente video: “Le nuove Frontiere del Turismo”.
p.s. rilevata per il prossimo futuro l’assenza del passaggio autostradale, stante i disagi che terza, quarta e quinta età dovranno superare nell’affrontare la trasferta estiva, è da ritenere che sorgerà un florido servizio di elitrasporto: “Gerontofly Cadore“.