Dicevamo ieri del contatore del residuo fiscale della Lombardia messo in rete dall’associazione CoLoR44. E’ giunto quasi a 18 mila euro, ma per la fine dell’anno, quando si sarà compiuta la mungitura-rapina fiscale dei lombardi da parte dello stato italiano, la cifra – per la familgia media di 4 persone raffigurata nell’immagine – sarà giunta a 23 mila euro.
Servisse a far crescere le altre regioni, questa vergognosa spoliazione, se ne potrebbe trarre almeno motivo di vanto: quello che succede, invece, è che il sud arretra sempre più perché vincolato alla politica statalista assistenziale che inchioda quelle genti e soffoca la libera impresa. Soldi e risorse quindi buttati letteralmente nel cesso senza che i produttori di quella ricchezza, i lombardi, ne possano trarre giovamento.
Anzi, il risultato bestiale di questa rapina ha innescato la desertificazione industriale delle uniche aree in grado di produrre ricchezza. Se non troviamo la forza di invertire questa corsa verso la morte, il nord del paese farà la fine del sud (con la differenza che, in Europa, i tedeschi non si faranno mungere per mantenere i taliane).
Indipendenza, unica strada: nell’interesse di tutti.
un cappuccio con brioche ogni ora
un biglietto del cinema ogni 4 ore
una bottiglia di buon vino ogni 8 ore
un pieno di benzina al giorno
una automobile ogni anno
un appartamento ogni 10 anni
Da secoli, la Lombardia è una delle aree più civili e dinamiche del mondo intero. È qui che alcune delle realizzazioni più significative della scienza, della musica, dell’arte e della letteratura sono venute alla luce e hanno illustrato l’Europa. Eppure la Lombardia oggi conosce un grave declino, che vede molti perdere il lavoro e un gran numero di giovani andarsene. Tutto ciò è la conseguenza di una pressione fiscale micidiale, che neppure si converte in servizi.
Come è possibile?
A causa del residuo fiscale, ossia in ragione del fatto che le famiglie e le imprese della Lombardia sono tassate per finanziare non soltanto i servizi locali e nazionali che vengono erogati in regione, ma anche per sostenere i costi che lo Stato italiano sostiene in altre regioni.
La Lombardia non è l’unica regione al mondo a essere penalizzata: a dare più di quanto non riceva. In Europa sono piuttosto penalizzate la Catalogna, la Baviera e l’area di Londra, ma in nessun caso si arriva ai livelli della Lombardia e in genere si resta a percentuali di residuo che sono meno della metà di quello lombardo.
E la stessa cosa avviene in Italia.
Secondo gli ultimi dati disponibili, una famiglia dell’Emilia-Romagna composta di quattro persone perde ogni anno 14.020 euro e una famiglia veneta 12.072 euro. Sono cifre rilevanti (nel corso di un decennio si supera i cento mila euro di rapina), ma in Lombardia – per la medesima famiglia media – si arriva alla cifra stratosferica di 23,152 euro ogni anno!
In nessuna parte del mondo si assiste a uno sfruttamento tanto significativo e sistematico ai danni di un’intera popolazione, che per giunta sembra quasi ignara di quanto accade. Bisogna fermare tutto ciò, anche perché un simile salasso serve solo a finanziare sprechi, inefficienze, privilegi e assistenzialismo. L’indipendenza lombarda è davvero l’unica strada: nell’interesse di tutti.