Non ho avuto occasione di parlare personalmente con Bottacin. Quando mi sono fatto vivo con richieste via email, per esempio per chiedere chiarimenti sulla vicenda Unesco patrimonio bla bla, ha sempre risposto nel giro di 3-4 giorni. Parlando di lui, mi dicevano che non era né carne né pesce, che non aveva una chiara visione politica.
Non entro, perché non le conosco, nelle mille ombre che avvolgono tutti rapporti interpartitici (e non solo fra partiti alleati), né nei sotterfugi, espedienti ed inganni che si consumano in ogni stanza del potere, per quanto piccola possa essere, e che sicuramente hanno visto Gianpaolo Bottacin talvolta come attore e talaltra come spettatore.
Ciò che so è che Bottacin è stato il primo ad alzare la testa e a puntare il dito contro l‘aberrante metodo di amministrare la cosa pubblica offerto dalle vicende Bim-Gsp. E’ stato l’unico a gettarsi in una battaglia che, al di là delle alleanze politiche, ha visto proprio il PDL, principale alleato, gestire con ignominia e infamia il famigerato buco dell’acqua. Alla fine, da questa battaglia ha dovuto ritirarsi in buon ordine, a testa alta, pugnalato alla schiena dalla orda di barbari, quelli del PDL, che hanno mandato a puttane non solo l’ente provincia, ma la gente bellunese tutta.
Lo abbiamo poi visto con il gonfalone della provincia listato a lutto in quel di Calalzo di Cadore, seduto in attesa di essere ricevuto dai vertici della Lega, Bossi e Calderoli. Non è stata una azione teatrale, visti i commenti di Bossi di qualche giorno dopo.
Bottacin, presentandosi a Calalzo in quel modo, ha voluto far capire una cosa sola: non sono qui per ossequiare il mio capopartito (e crearsi magari una posizione di rendita), sono qui per difendere l’ente provincia dal dissanguamento prodotto dallo Stato con i mancati trasferimenti e con esso intendo difendere la gente bellunese.
Bisogna poi brevemente ricordare l’appoggio fermo e deciso tanto alla richiesta di indire il referendum per Belluno Autonoma in Dolomiti Regione (a seguito della raccolta di 18.000 firme fra la gente bellunese da parte del Comitato Belluno Autonoma, oggi Movimento BARD), quanto al successivo ricorso al Capo dello Stato a seguito della bocciatura del referendum ad opera della Consulta.
Mi basta questo per dire che il presidente Bottacin è da annoverarsi fra le cose migliori del 2011. E non mancherò di seguire con attenzione le cose che dirà a Report sulla vicenda Bim Gsp.
Foto: Idolomiti.it (modificata)