di Cagliostro
E’ proprio vero che nella nostra derelitta Italia al peggio non c’è mai fine!! Ogni giorno ha il suo cumulo di pene! E’ notizia di oggi della ennesima, provocatoria proposta di legge presentata dal PDL (on. Guido Compagna, relatore on. Guido Cagliendo) tendente al dimezzamento delle pene già previste per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Questi senza pudore, ora che hanno raggiunto il loro scopo di sedere nuovamente nella stanza dei bottoni, in ogni caso ci provano per ribadire il loro potere, anche se non è detto che il disegno di legge venga approvato; intanto gli impresentabili mandano un messaggio preciso ai loro compari già ‘attenzionati’ dalla magistratura ed ai tanti che in quelle maglie potrebbero incappare, ed il fatto riveste un carattere di assoluta gravità sia per l’oggetto (vergognoso) della materia del contendere, sia per la strafottenza della scelta (che trascura una ben precisa scala di priorità in merito esigenze ben diverse per caratura e motivazioni dalla pregnante importanza e grado… di ‘decenza’).
In tempi di crisi economica epocale, allorquando una classe politica minimamente cosciente dovrebbe starsene giorno e notte a studiare ogni possibile escamotage per utilizzare ogni accorgimento atto a scovare barlumi di risorse da mettere in circolo per sopperire alle drammatiche esigenze di disoccupati, esodati, cassaintegrati (ormai privi di sussidi), pensionati al minimo, famiglie in crisi, sanità e scuola (entrambe allo sbando), imprese alla canna del gas, che ti fanno invece questi soggetti inqualificabili, questi omuncoli al soldo dell’Innominato? Questi valvassori, questi valvassini dell’Imperatore brianzolo non trovano di meglio che presentare un ddl orripilante che, nelle loro intenzioni, dovrebbe consentire a qualche loro accolito con il piede già nelle patrie galere di ‘sfangarla’ bellamente, in barba ad ogni principio di equità ed uguaglianza dei cittadini di fronte alla Legge (caso Dell’Utri docet).
L’alleanza PDL-PD-SC, al di là delle asserite ragioni di necessità, che cosa sta mai producendo? E’ questo il frutto maturo della insistenza del Capo dello Stato nel volere questo connubio? La vicenda collegata alla controversa IMU prima casa è soltanto una bandierina piantata dall’ Oleonese (che io mi rifiuto di citare per nome) sul pennone governativo, a dispetto di ogni VERITA’ (per ora si tratta solo di sospensione, anche se è facile prevedere una prossima definitiva resa dell’on Letta, “nipote di tanto zio” e del PD) e di ogni LOGICA (vista la carenza di risorse, non era certo questa la priorità per gli italiani, ma si sa che le esigenze elettoralistiche del noto tycoon fanno sempre aggio su ogni possibile ‘sensatezza’).
Gli errori politici imperdonabili del PD nella conduzione ‘molliccia’ della campagna elettorale e la insensatezza manifestata poi nella trattativa per la formazione del governo e nei deprecabili fatti attinenti le votazioni sulla scelta del PdR culminati nella famosa ‘carica dei 101’, hanno evidenziato un partito che, da argine della democrazia contro demagogia e populismo, è sprofondato in un coacervo di lotte intestine, privo di un qualsiasi ancoraggio ad una linea politica degna di questo nome. Per non parlare del M5S, guidato da un rancoroso clown che non conosce minimamente le regole della politica e che pensa di poter condurre per mano, attraverso Internet, la massa dei suoi cittadini-parlamentari, del tutto inconcludenti ed incapaci.
Grazie a questi due raggruppamenti partitici ed alla loro dabbenaggine, l’Oleonese, già dato per politicamente defunto, ha potuto risorgere ed ora, potendo contare sulla sponda del Colle e dei 101 franchi tiratori, può ben dire di possedere la golden-share del governo. Ed egli terrà in vita l’Esecutivo finché gli farà comodo e gli aggraderà. Checché ne dica il molto on.le Letta jr, la compagine è effettivamente sotto schiaffo, soggetta ai continui ricatti del miliardario, il quale detiene un potere di interdizione assoluto e pretende di realizzare non un programma comune, ma –evidentemente-, dati i presupposti, il solo programma PDL. Se poi la pallida azione governativa produrrà qualche risultato, il merito sarà ascrivibile a chi detiene la golden-share; se, di contro, non arriveranno risultati apprezzabili, la colpa sarà soltanto del PD.
Intanto nessuno parla più di conflitto di interessi, di vera legge anticorruzione, di lotta alla evasione, di politiche sociali, la riforma elettorale poi è condizionata alla creazione di una Commissione di esperti, propedeutica alla così detta ‘Convenzione’, e tutto andrà di fatto alle calende greche perché al Caimano conviene tenersi il tanto deprecato Porcellum, in previsione di un nuovo 2008 alla grande… Per ora, si parla insomma solo del totem IMU prima casa e di restituzione di quanto già versato nel 2012. Nessuna preoccupazione per le coperture, tanto si può sempre tagliare il ‘sociale’ o i fondi per la scuola… E poi i Comuni si arrangeranno, magari aumentando le addizionali e/o tagliando i servizi essenziali…
La proposta sensata era invece quella di una rimodulazione, prevedendo una maggiorazione delle detrazioni da 200 a 450/500 euro, riservandosi nel contempo anche una riforma vera delle rendite catastali. Operando in questo modo si sarebbe ottenuto (si otterrebbe) la esenzione per circa l’80% dei possessori di prime case a redditto medio-basso e la imposta la pagherebbero soltanto i possessori di case di lusso e di pregio medio-alto (classate in cat. A/1, A/8, A/9). Le risorse ottenute coprirebbero quasi del tutto la ventilata mancata incentivazione dell’IVA dal 21 al 22%. Per inciso, va precisato che si pensa, in ogni caso, di includere nella attuale agevolazione ‘abolitoria’ anche le case di pregio classate A/7, questo anche per far contento quel signore inviperito che risponde al nome di Renato Brunetta, la cui villa romana di 14,5 vani e oltre 1900 mq di giardino rientra appunto nel classamento cat. A/7…
Concludo con una doverosa considerazione dettata da oggettiva valutazione dei fatti. Il PDL, bisogna pur ammetterlo, nella odierna proposta di legge riduttiva delle pene per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, è forse stato mosso da intendimenti nobili e nobilitanti: diminuire la popolazione carceraria facendo così economizzare lo Stato per il mantenimento dei detenuti e per gli oneri connessi alla custodia; inoltre, approvando il provvedimento, verrebbero ridotte le spese per le intercettazioni telefoniche ect. ect. Questi parlamentari sono davvero previdenti e grandi benefattori pubblici!!! Meritano tutta la riconoscenza dei cittadini!!!