Barzel-Letta e il gioco delle tre carte
(via @Corriereit)
Summa filosofica berlusconiana (c’è da crederci): “dove non abbiamo vinto noi, hanno vinto i nostri alleati di governo”.
(via @Crisi_Finanza)
Preso atto del contenuto del provvedimento approvato dal consiglio dei ministri del governo pantofo-Letta, confrontatomi con alcune opinioni (fra le quali: grillo, rizzo, falasca), non mi resta che dire: andate a cagare!
Ieri i porci-deputati o deputati-porci non se la sono sentita di mandare alle ortiche il porcellum ripristinando, perlomeno, il mattarellum. Bastava votarne l’abolizione, una cosetta da niente, e tornavano i collegi (anche il mattarellum, comunque, ha qualche ombra eh!). Gli inciucisti (per primi PDL e PD), che in campagna elettorale dicevano ogni due per tre che bisognava assolutamente cambiare la legge elettorale, non l’hanno fatto. Una delle tante vergogne. Devono pensarci, approfondire.
Neanche quelle anime candide del PD (tranne un plotoncino perlopiù di renziani). E te pareva: lo avreste mai detto che queste fogne deambulanti se lo sarebbero messo nel c… da soli nel “clima di incertezza che impera”? Ma daiii! Alla fine sono stati 415 i contrari e 139 i favorevoli. Prendere nota, please. Così si ingrossano le fila degli astensionisti. Speriamo si ingrossino anche quelle degli indipendentisti.
L’Istituto Cattaneo (ma bastava l’istituto Mi&Ti&Toni) fa la sintesi dell’analisi del voto nei 16 comuni capoluogo e giunge a questa conclusione (si noti che la differenza è misurata tra le recenti politiche e le ultime amministrative, quindi su dati che non si possono definire “omogenei”, ma tant’è):
Più di qualcuno a livello ministeriale si era lasciato scappare la seguente puttanata: «La gente ha capito ed ha premiato le larghe intese» (vale a dire l’inciucione PDL – PDmenoL). Adesso, chi è che glielo va a dire al ministro barzel-Letta che tanto i fetentoni del PDL quanto quelli del PD si son beccati un -40%? Sarebbero queste le larghe intese premiate?
A sentire le dichiarazioni dei cani latranti “governativi”, quella dell’uscita dell’Italia dalla procedura d’infrazione per lo sforamento del 3% del rapporto deficit/PIL sarebbe una nostra conquista: questo certifica, se mai ce ne fosse stato il bisogno, che in giro ce ne sono ancora tante di grandi teste di cazzo. Pensalo, se proprio non ti riesce di fare niente di meglio, ma almeno non andarlo a dire in giro ai tartassati taliane.
Prima eravamo come un cane a pane e acqua, legato ad un palo con tre metri di catena a cui veniva data giornalmente una dose di legnate. Adesso le legnate le hanno sospese. Ed il cane ulula la propria gioia. Vi ricordate Omen? Uguale. Adesso, all’UE, gliene diciamo quattro …
(vignetta via @ItaliaOggi)