Letta, l’ochetta giuliva europeista ad oltranza, già si era scagliato contro il populismo anti UE: “Siamo pronti anche in Europa ad affrontare e combattere i movimenti populisti antieuropei, i Tea Party di casa nostra”. Da qui alle prossime elezioni europee c’è da scommettere che la burocratura comunitaria di stanza a Bruxelles ed i capibanda dei partiti italioti si daranno da fare per criminalizzare gli antieuro ed antieuropeisti (da segnalare sempre che l’antieuropeismo che sta emergendo è da porsi in relazione al tipo di Europa costruita finora, un baraccone la cui legittimità non è stata suggellata da nessun popolo europeo) rinfocolando la retorica cara al PUDE, partito unico dell’euro.
Bene. Benissimo.
L’euro-ochetta giuliva dà prova di tutto ciò in un’intervista dove dice di:
“essere un grande tifoso di Van Rompuy e di Barroso, due personalità che stanno facendo bene, che hanno dimostrato una grande conoscenza delle istituzioni europee”
E’ anche per questo che ti abbiamo riservato e ti riserveremo lo stesso trattamento di favore concesso a monti, il ragioniere che “ha capito subito che l’euro era un successo“. Gonfiandosi il petto, barzel-Letta … “conclude che urge una grande battaglia europeista: l’Europa dei popoli contro l’Europa dei populismi“.
Ma che cavolo vuol battagliare che gli si allunga sempre il naso: sull’IMU, sulla ripresa che c’è, non c’è ancora, ci sarà (vedi le dichiarazioni di Saccodanni). Sulle tasse che dichiara in calo e che invece la CGIA denuncia in aumento di 1,1 mld di euro per il 2014. Perfino sul porcellum-mattarellum si è dato un’autocazzuolata di letame da se medesimo (che bisogno c’era di fare quella figura del pirla: qui e quo). E poi si vede che in testa c’ha le “pezze al culo“.