‘il Cadore in calore’ e la licenza zero (ma all’incontrario)
Sì, anche l’onorevole pentastellato D’Incà s’è preso una mia foto del lago Centro Cadore semivuoto e l’ha messa su un suo articolo senza citare la fonte (non dico l’autore, ma la fonte!).
Allo stesso modo “il Cadore“, che già l’aveva fatto con una foto di Lozzo ripreso da Lorenzago (quando ci ha messi, il sottoscritto e Mauroxy, vicini-vicini), l’ha rifatto: mi vogliono un sacco di bene!
Sul numero di gennaio (Anno LXIV), a p. 2, a corredo dell’articolo “Un esposto per bla bla…”, hanno utilizzato (ovviamente a loro insaputa) una mia foto del lago semivuoto (è la stessa usata da D’Incà, anche se questa era un mio ritaglio dell’originale usata su questo articolo riguardante Domegge).
A sinistra la foto che appare su “il Cadore“, a destra il mio scatto.
Sia chiaro: è una normalissima foto documentativa, davvero niente di che, ma è bello sapere che un pezzo di me s’è intrufolato anche questo mese ne “il Cadore” (mi gonfio di sano orgoglio, in particolare quando penso che l’hanno fatto a loro insaputa. Ah, se l’avessero saputo…). Per quanto riguarda la citazione della fonte (e/o dell’autore) non è un problema: si sa che il Cadore ha una licenza particolare, tutta per sé, la licenza zero (CC0)
Nessun Diritto d’Autore
(sì, ma all’incontrario, solo dal lato dell’utilizzo del diritto, non di quello della sua cessione)
Solo qui, ai piedi delle Dolomiti, siamo così avanti con queste problematiche. E’ così noioso, del resto, attribuire ad ogni foto l’autore e la fonte. E poi, autore… de ché!? Del resto, mica potremo fare a meno de il Cadore in calore. A noi piace così, ruspante!