continua la farsa del ‘feed’ Dolomiti Unesco. Il Cai Veneto aderisce… (il BLOZ vi ha aderito da mo’)
Continua la farsa del feed Dolomiti Unesco. Ne avevamo già parlato in Dolomiti-Unesco, clamoroso: da oggi puoi avere il dolomiti feed (accorrete…). M’ero anche annotato il link di un servizio di TeleBelino che esaltava il feed dolomitico (magari lo recupero e ci facciamo altre due risate).
Il feed, capite? Una cosa che è di default su ogni sito, compresi quelli del cazzo. Il feed è come il tappo su una bottiglia di acqua minerale sullo scaffale del supermercato; c’è qualcuno che, comprando una bottiglia, si stupisca del fatto che ha un tappo? Ovvio che no! Perché il tappo non può non esserci. Come il feed: c’è per definizione. Ma i sodomitici continuano a spacciarlo come “uno strumento ideato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO”. Ma si puo?! (grassetto mio):
Dolomiti UNESCO feed è uno strumento ideato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO per comunicare le attività di tutela e promozione che i territori e la Fondazione stessa mettono in atto per la valorizzazione del Sito Dolomiti UNESCO.
Ora, pensate, questo strumento è stato adottato anche dal Cai Veneto (la cosa è strepitosa: avranno fatto domanda? avranno pregato per averlo, il banner-feed-sodomitico?):
Dopo i primi rifugi, ha aderito in questi giorni anche il CAI Veneto. Il gruppo regionale veneto del CAI è la prima associazione alpinistica ad aver adottato il nuovo strumento di comunicazione Dolomiti UNESCO feed.
Ma i cazzari vanno oltre e ci comunicano che:
Possono fare richiesta del banner i rifugi, i comuni e gli enti parco interessati dal riconoscimento UNESCO, nonché tutti i Sostenitori della Fondazione.
Capito? Rifugi, comuni e enti parco interessati dal riconoscimento UNESCO, nonché tutti i Sostenitori della Sfondazione. Quindi io non lo posso fare? E allora perché lo sto facendo (vedi ultimo widget della barra laterale del BLOZ, sotto al feed de L’Indipendenza; lo faccio volentieri eh!)?
Maaaah! Sappiate che il feed, il tappo sulla bottiglia per chiunque ha un sito, è strumento pubblico (a meno che chi gestisce il sito, ma non è -perlomeno finora- il caso dei sodomitici, non ne impedisca la lettura), normalmente raggiungibile aggiungendo all’indirizzo del sito la parola (vediamo se vi viene…) feed (è già, proprio feed). Ecco qua quello “ideato” dai sodomitici.
Invece di inventarsi fanfare che poi si scoprono fanfaronate, non sarebbe più semplice dire “questo è l’indirizzo del mio feed, chi vuole lo metta nel proprio sito”?