ora è legge regionale: fusione di Longarone e Castellavazzo col 24% dei SI
La fusione dei comuni di Longarone e Castellavazzo è ora norma di legge. Prendiamo atto:
- che così è;
- che lo è in ragione dell’azzeramento del quorum tolto dalle pavide volpi regionali che volevano radere al suolo ogni timore che i referendum non passassero, e che invece se lo son preso lo stesso nel bagagliaio dall’espressione del voto popolare che in due circostanze – finora – ha sonoramente bocciato le avanzate proposte di fusione;
- che l’azzeramento del quorum deve essere introdotto come atto di democrazia consapevole e a valenza universale: se lo fai con lo scopo evidente di sostenere una legge regionale, se lo fai con lo spirito del “vinci facile”, se, insomma, giochi sporco per non dire lurido, la gente (forse) se ne accorge e ne tiene poi conto, anche semplicemente disertando il voto;
- che il peggio dell’Italia nazionale, cioè quel fetido raggruppamento e/o intruppamento di PDL e PDmenoelle, si riversa anche a queste latitudini con le prose ad un tempo banali, vuote, adulterate oltre ogni decenza nel tentativo di magnificare imprese che invece sono la pura testimonianza di un clamoroso flop delle istituzioni regionali e dei loro rappresentanti;
- ma soprattutto prendiamo atto che, ufficialmente, la Regione fonde Longarone a Castellavazzo (e viceserva) con il 24% di SI e con un’affluenza totale del 31%;
Dalla legge regionale n. 9 del 21 febbraio 2014:
1. Il referendum consultivo della popolazione interessata ha dato i seguenti risultati:
|
Comune di Longarone |
Comune di Castellavazzo |
Totale |
elettori aventi diritto al voto | n. 4.510 | n. 1.797 | n. 6.307 |
votanti | n. 1.204 | n. 731 | n. 1.935 |
voti validamente espressi | n. 1.197 | n. 727 | n. 1.924 |
voti favorevoli | n. 1.049 | n. 476 | n. 1.525 |
voti contrari | n. 148 | n. 251 | n. 399 |