diventerà ‘eco’, ma Belluno finora è stata una oco-destinazione turistica
Che uno pensa: con Eurac stamo in una bote de fero!. Lassù (in Sudtirolia) cincischiano, gingillano, qualcosa di buono avranno imparato a fare no! Infatti, dopo sei mesi di studio matto e disperatissimo, sono, per intanto, giunti a concludere che bisogna guardare all’estero (finissima strategia fatta subito propria da DMO Dolomiti che, diversamente, gna a faceva a capirlo da sé).
Siccome i muss media de noantri hanno distillato la vision elaborata dagli eurachiani in “Belluno diventerà una ecodestinazione turistica“, ci affrettiamo a chiedere…
Cavolo vuol dire ecodestinazione turistica?
Ancora: cavolo vuol dire “diventerà” e/o “dovrà diventare“?
Perché il costrutto “dovrà diventare” o “diventerà” ci porta a pensare che, al momento, Belluno… non sia (quella cosa là: ecodestinazione). E la cosa, capirete, ci rattrista un sacco molto.
Dovremmo forse rinunciare, per seguire i dettami degli eurachiani che ci vogliono far diventare “ecodestinazione“, a tutte le ciminiere che svettano fumanti in ogni borgo zoldano? Diventeranno solo un ricordo le acciaierie e ferriere della bassa feltrina? E il polo petrolchimico dell’Alpago con tutte le sue raffinerie, che destino avrà? I cementifici del longaronese, le miniere di carbone dell’agordino, la centrale termoelettrica a carbone di Peaio, la cave di uranio in Comelico dalle quali il prodotto esce già “arricchito” senza neanche centrifugarlo… cosa sarà di tutto questo?
ahhh, ecodestinazione
Forse che quel miliardo e duecento milioni di turisti che si sono mossi sul pianeta Terra nel 2016 si siano sgomitati per ottenere un posto in prima fila in lochescion tipo l’Ilva di Taranto?
Forse che il turista medio, che si frantuma i coglioni per un anno intero al lavoro, scelga per le proprie agognate ferie di passare una settimana nei pressi di qualche altoforno o a vedere calandrare tubi per gasdotti?
C’è anche la ciliegina (poteva mancare?). L’ecodestinazione, qualsiasi cosa voglia dire, dovrà essere… sostenibile.
Speriamo che nel cilindro degli eurachiani non ci sia solamente, smisurata, tal fuffa. C’è sempre, per loro, la possibilità di giocare la carta della “percezione“, in virtù della quale noi saremmo “eco”, ma la gente non ci percepirebbe come tali (e se glielo dici a un sindakos, questo annuisce stupito come un webete qualsiasi).
«Belluno dovrà diventare un’ecodestinazione turistica organizzata, competitiva, internazionale e sostenibile», ha precisato Gerhard Vanzi, […] (Corriere delle Alpi)
(Telebelluno)