Matteo Toscani e il taglio del nastro: neanche nei peggiori bar di Caracas…
Si parla di Col Cavalier. Le spara, le spara che neanche Cicciobomba cannoniere! Neanche nei peggiori bar di Caracas… . Che gemiti! Un pianto dirotto. Con in testa le maestranze. Oh, Diiio miiio!! E’ così vicino, ma così vicino alle loro famiglie che giunge a dire (è da presumere con voce rotta se non singhiozzante):
[…] Ecco perchè credo che, alla volta dell’inaugurazione della variante, sia doveroso che a tagliare il nastro non siano i politici, bensì le maestranze. Gli uomini che si sono impegnati per realizzare l’opera devono avere il giusto riconoscimento, perchè – senza di loro – niente si sarà compiuto».
A parte la giusta coniugazione dei verbi – che a Caracas mantengono anche quando sono pieni come un lumino – che può anche essere stata mal trascritta, vi farà piacere sapere che abbiamo un nuovo Babbeo Natale pronto a rivoluzionare i rapporti contrattuali tra capitale e lavoro.
La puttana – sostanzialmente – affitta quello stupendo strumento che ha lì in mezzo alle gambe ad un prezzo concordato. L’operaio – sostanzialmente – affitta al datore di lavoro muscoli e/o testa (conoscenze, talento, genio ecc.) per un tempo concordato ad un prezzo concordato. Quello che prende remunera quello che dà. Questo “è” un contratto di lavoro: io prendo in affitto la tua persona, ti uso, ti pago.
Ma con il new Babbeo Natale de noantri (che è in lista coi legaioli “comaTosi”: ma non aveva detto che si ritirava dalla vita politica?) da domani l’operaio avrà anche il compito di… tagliare il nastro, altrimenti non avrà il “giusto riconoscimento“, perché senza di lui “niente si sarà compiuto“.
Perché mi rimbalza in testa babbeo, babbeo, babbeo? Solo perché fa rima con matteo?