il Cai Veneto, la banda larga, i sentieri parlanti e Rosita
Che quando le leggo, certe cose, dovrei essermi legato preventivamente le caviglie e i polsi. Tale Carrer, presidente regionale del Cai, nel merito dell’incipriatura (ma chi cavolo crede all’interrogazione?) del peones di Farsa Italia sull’inconcludenza della Sfondazione Sodomitici Unesco:
[…] Lo stesso presidente ricorda al senatore bellunese che, solo grazie alle Dolomiti Patrimonio Unesco, la Regione Veneto ha potuto predisporre il “Progetto di eccellenza” turistica che ha permesso, fra l’altro, di installare in 25 rifugi alpini, anche privati, l’impianto della banda larga satellitare e di avviare i sentieri tematici e ‘parlanti’. «Non per essere ridondanti ma, senza il riconoscimento delle Dolomiti e senza il conseguente aiuto della Regione, questi investimenti sul territorio non si sarebbero potuti fare», conclude il presidente del Cai Veneto.
Cioè, per questo “gallo alpino”, se non ci fosse stato Dolomiti Patrimonio Unesco la Regione – o chiunque altro, compreso il gestore del rifugetto – non avrebbe potuto mettere sul tetto un cazzo d’antenna satellitare per la banda larga, che ormai ce l’hanno anche nei più sperduti villaggi aborigeni australiani?
Dai che due cosette le avevo già scritte al riguardo: Super Finozzi, la banda larga satellitare e l’informatizzazione delle ‘terre alte’.
Sempre il gallo ritiene che non si sarebbero potuti avviare i “sentieri tematici e ‘parlanti’“. Ma dove vive ‘sto presidente? Ma se i sentieri parlano da mo’. Non è mai andato in pellegrinaggio al Peron de Mondeval con in mano il palmare che parla? Nel 2006 lo si poteva fare (bastava passare allo Iat di San Vito, quello di Cadore ovviamente, non dei Normanni). E c’era nel palmare anche un tot di enciclopedia “della montagna” al punto che se incrociavi un corvo imperiale potevi attivare la funzione cerca – ma va? – e leggere tutta la relativa storiella. Oggi c’è il mobile, ovvio, ma anche mettere insieme un’app parlante è come farsi un caffelatte o poco più…
Stampatevi in testa questa storica dichiarazione del presidente del Cai Veneto:
«Non per essere ridondanti ma, senza il riconoscimento delle Dolomiti e senza il conseguente aiuto della Regione, questi investimenti sul territorio non si sarebbero potuti fare»
Rosita, non ti preoccupare. Si vede che non era quello giusto per te, lascialo perdere. (Ma ne capiteranno altri, vedrai).