Ciò che segue è da rubricarsi tra le curiosità. Dunque, leggo sul numero 29 (18 luglio 2019) dell’Amico del Popolo che “La popolazione del Veneto torna a crescere” e… mi incuriosisco. Non tanto per l’affermazione che è vera, quanto per la dimensione della crescita. Avendo preso per mano i dati Istat pubblicati il 3 luglio per confezionare il mio solito articolo di cronaca nera “Cadore, bilancio demografico 2018“, che riporta anche il dato riguardante il Veneto nel suo insieme (+0,4 per mille), noto l’incongruenza con quello riportato sull’Amico che dà una crescita della popolazione veneta pari a 1,1 per mille (d’ora in poi ‰), 2,75 volte superiore.
Nel dare questo dato l’Amico fa riferimento a una statistica flash della Regione Veneto, datata 28 giugno 2019, nella quale si dice che il dato (stimato) per la popolazione veneta a fine 2018 sarebbe “4milioni 910,4mila residenti”, dando così luogo a una differenza rispetto all’anno precedente di “oltre 5000 persone” che comporta un tasso di crescita di 1,1 ‰. Va detto che le elaborazioni dell’Ufficio di Statisitica della Regione Veneto si basano su dati Istat, come è sempre riportato nelle pubblicazioni.
Nel dare i dati a livello comunale l’Amico si basa invece sulla pubblicazione Istat del 3 luglio 2019, con dati sempre provvisori, nella quale ci sono ovviamente anche i dati del Veneto, che sono poi quelli da me utilizzati per elaborare i dati contenuti nell’articolo precedentemente lincato, dai quali si desume un aumento di 2132 persone per un tasso di 0,4‰.
Sappiate, dunque, che se fate affidamento alla statistica della Regione Veneto pubblicata il 28 giugno 2019 – che basa le proprie elaborazioni su dati Istat – l’aumento della popolazione è del 1,1‰. Se invece vi volete fidare di quella Istat pubblicata il 3 luglio 2019 – che si basa su dati… Istat 🙂 – l’aumento della popolazione veneta sarebbe 2,75 volte inferiore, attestandosi a 0,4‰.
In ambedue i casi, va ribadito, i dati sarebbero “stimati” per la Regione Veneto (che si basa su dati Istat) e “provvisori” per l’Istat (che si basa su dati Istat).
(ovviamente il dato dichiarato come “provvisorio” dall’Istat non implica che la popolazione della Sicilia potrebbe raddoppiare una volta consolidati i dati, si tratta sempre di piccoli aggiustamenti; per esempio, se si interroga il bilancio demografico mensile per Auronzo e Cortina, si noterà che la serie si ferma a settembre: evidentemente c’è qualche problema sui dati mancanti e, quindi, si sarà proceduto stimando i medesimi e dando luogo alla status di “provvisorio”)
Vada come vada, delle 22.500 persone perse dal Veneto nei tre anni precedenti se ne dovrebbe recuperare una fettina (vedremo poi di che consistenza definitiva).
Al balletto dei dati, se così si può definire, tra Regione Veneto e Istat, dà il proprio contributo anche l’Amico del Popolo che incorre in un refuso che, però, pesa per un ordine di grandezza (il diverbio Regione/Istat ha un fattore 2,75). Nella didascalia di p. 5 che illustra la tabella dati si legge
[…] Mentre la popolazione italiana diminuisce dello 0,2 per cento, il Veneto è in controtendenza (più 1,1 per cento).
Per bacco, non è l’ 1,1 per cento ma l’ 1,1 per mille.
(ma anche all’Istat non è tutto oro ciò che luccica: nel bilancio demografico 2018 la popolazione residente al 1° gennaio 2018 viene data a 4.903.722 individui; nel bilancio 2017 la popolazione al 31 dicembre 2017, cioè al 1° gennaio 2018, è invece individuata in 4.905.037 individui. Ok, capisco la provvisorietà dei dati finali, ma quelli iniziali dovrebbero essere ormai consolidati… Ma così è, se vi pare)