quote di popolazione di immigrati e loro figli nei paesi OECD
Un paletto ogni tanto, per “tenere” la rotta.
(così uno capisce meglio la preoccupazione dell’Austria (27% di immigrati e loro figli) riguardo alla permeabilità delle frontiere…)
Un paletto ogni tanto, per “tenere” la rotta.
(così uno capisce meglio la preoccupazione dell’Austria (27% di immigrati e loro figli) riguardo alla permeabilità delle frontiere…)
L’Economa Domestica (grazie!) ci porta a conoscenza dei dati del bilancio demografico “ufficiale” di Auronzo relativo al 2015. Il saldo totale è di -38 persone, -22 per saldo naturale e -16 per saldo migratorio che porta il saldo totale percentuale a -1,12% (-11,2 per mille). L’anno scorso era “andata bene” con il saldo totale a -0,44% (-4,4 per mille).
Su il Cadore nel numero di gennaio 2016 (a p. 3) c’è un articolo funebre sui morti che superano i nati. Ce sta ‘na bella tabella grande-grande, grossa-grossa, con le colonne larghe-larghe e “vuote-vuote”, che raccoglie i dati assoluti della popolazione tra il censimento del 2011 e il primo gennaio 2015 con le relative differenze.
E fame anche na colona cor per cento no? Che su ‘ste cose, se non mi metti un paletto “percentuale”, la gente non capisce una mazza.
Non devi neanche far fatica a trovare dati perché sono tutti lì, proprio tutti. Basterebbe solo rapportarli tra loro e il gioco sarebbe fatto. Così, di Auronzo, per esempio, si saprebbe che la riportata perdita di 65 persone è pari all’1,88% (18,8 per mille) della popolazione di partenza. Ma, udite udite, si saprebbe che lo stesso numero (65) di persone perse, questa volta da Lozzo, sono invece pari al 4,34% (43,4 per mille) della sua popolazione iniziale. La cosa assume, ovviamente, un altro profilo (18,8 è meno della metà di 43,4).
Ecco che l’affermazione riportata nell’articolo “il comune maggiormente colpito dallo spopolamento è Pieve che negli ultimi tre anni ha perso 124 abitanti. Seguono Domegge e Comelico Superiore” avrebbe senso (vagamente, molto vagamente) solo se alla frase citata si anteponessero le parole “in termini assoluti“.
Infatti, in termini percentuali (cioè confrontabili), pensate un po’, Pieve (che viene definito come maggiormente colpito) ha una perdita del 3,13% mentre Domegge (che era il secondo) ha una perdita del 3,38%: tatannnn! S’invertono le parti: il primo diventa secondo e il secondo diventa primo.
Ma non v’ho detto ancora niente su Comelico Superiore, che ha una perdita del 3,29%. Cioè? Cioè, con l’entrata in gioco di Comelico Superiore Pieve, da primo che era, passa terzo. Me cojoni!
Ma… Maché?
Ci siamo dimenticati di Lozzo. Lozzo (l’abbiamo visto sopra) ha una perdita del 4,34%. Quindi è Lozzo ad aggiudicarsi il primo posto, e gli altri scalano. Pieve è ora al quarto. Fiuuuuu! L’hanno scampata bella i pievesi.
Ma… Maché?
Ci siamo dimenticati per strada Cibiana. Cibiana ha una perdita del 3,55% (quindi Pieve passa al quinto: ueeeeeee!)
Ma… Maché?
Ci siamo dimenticati anche di Vodo (3,37%), di S. Pietro (3,85%), di Danta (4,86%), di Borca (6,11%), di Ospitale (9,51%), di Zoppé (14,72%).
Pieve, da primo che era (ricordate: il comune maggiormente colpito dallo spopolamento) ora è all’UNDICESIMO posto (ooooooooo!).
Ma il problema vero non è essere passati, con questo complesso algoritmo, dal primo all’undicesimo posto, ma esserlo con il 3,13%, perché, di perdita…
Ospitale ha un 9,51% e Zoppé un 14,72%
(cioè, diciamolo sottovoce: Ospitale ha tre volte le perdite di Pieve mentre Zoppé giunge ad avere quattro volte le perdite di Pieve)
Il percento l’avranno pure inventato per qualcosa, no?
(stesso ragionamento per la popolazione straniera: quanto incidono gli stranieri sul totale e quale variazione hanno avuto)
Poi me dovreste fa lo sforzo – me lo dovreste fa, davero – di dirci quanto il tracollo sia da imputare al saldo naturale (differenza tra nati e morti) e quanto al saldo migratorio (differenza tra chi arriva e chi va via dal paese).
E famola mejo ‘sta bella tabella, no!?
(se poi ci metteste dei paragoni, tipo la dinamica che coinvolge la popolazione su alfa Centauri, il lettore avrebbe anche un’idea di cosa succeda ai nostri “competitors”; basterebbe anche limitare la cosa alla sola Provincia di Belluno; volendo poi fare gli sboroni, si potrebbe estendere il confronto con Regione Veneto, Italia, Regione TAA, Provincie autonome di BZ e TN, Pusteria, Alta Pusteria…)
Ma così non sarebbe – per alcuni aspetti – il Cadore in calore che è ora.
Ci chiedevamo, nel post di settembre relativo al bilancio demografico ad aprile 2015, se saremmo sprofondati sotto i 1400 abitanti. Ad agosto siamo giunti a 1398. Da aprile, situazione catastrofica, come altro definire una perdita del 12,6 per mille, la catastrofe si è raddoppiata: a fine agosto la perdita è del 23,6 per mille (l’abbiamo già detto, neanche la spagnola riuscì a tanto).
Lozzo di Cadore: saldo totale -34 (-23,6 per mille); saldo naturale -10 (-7 per mille), saldo migratorio -24 (-16,8 per mille).
Centro Cadore: Auronzo T: -5,9 (N: -3,8; M: -2,1); Domegge T: -16,5 (N: -3,6; M: -12,9); Calalzo T: -7,6 (N: -8,5; M: +0,9); Lorenzago T: -7,2 (N: -3,6; M: -3,6); Perarolo T: -7,9 (N: -7,9; M: 0); Pieve T: -10,2 (N: -1,6; M: -8,6); Vigo T: -6,9 (N: -2,7; M: -4,1);
Provincia di Belluno T: -4,6 (N: -3,9; M: -0,7); Regione Veneto T: -1,9 (N: -1,6; M: -0,3); Italia T: -1,8 (N: -2,1; M: +0,3); Regione Trentino Alto Adige T: +1,3 (N: +0,4; M: +0,9)
(dati per mille; T=saldo totale, N=saldo naturale; M= saldo migratorio)
Dopo la situazione italiani/stranieri riferita al primo gennaio del 2015, gettiamo un occhio, per quanto penoso possa essere, al bilancio demografico del paesello con “validità” aprile 2015 (dati Istat). Da 1.432 che eravamo ad inizio d’anno, a fine aprile 2015 stiamo a 1.414, con una perdita – in quattro mesi – del 12,6 per mille, una catastrofe. L’anno scorso fu di -16,4 per mille, ma riferita a tutto l’anno: è possibile che i dati si normalizzino durante il corso dell’anno (i più ansiosi tra voi potranno telefonare all’ufficio anagrafe – h24, ricordate? – del nostro comune per ottenere eventuali conferme o smentite).
(anche Domegge è sotto attacco atomico, con -12,4 per mille; Calalzo non se la passa tanto meglio, -9,4 per mille, così Pieve -8,09 per mille; Lorenzago è in media con -5,42 per mille, più o meno come Auronzo con -4,1 per mille; la provincia di Belluno registra un -3,2 per mille; i dati, lo ripeto, si riferiscono a fine aprile 2015)
Consueto appuntamento annuale riepilogativo, qui quello del 2014 (i dati si riferiscono al 1° gennaio di ogni anno). In termini relativi, ponendo a zero la popolazione del 2002, nel 2015 si registra da allora un calo del 15,5% della componente italiana (passata da 1.488 a 1.257), un aumento del 40,0% di quella straniera (passata da 125 a 175) per una diminuzione dell’ 11,2% di quella totale (passata da 1.613 a 1.432). Rispetto al 2014, gli italiani “persi” sono 20, gli stranieri 4, per un totale di -24 persone corrispondenti a -16,5 per mille).