Con un po’ di ritardo rispetto al consueto (in verità la tabella era pronta a metà giugno ma… me son perso via; i dati Istat, provvisori a giugno e ancora tali, non sono nel frattempo variati) ecco il bilancio demografico 2020 per il Cadore (come ricordato, i dati sono definiti provvisori, ossia “definitivi ma suscettibili qua e là di aggiustamenti”; qui i dati del bilancio demografico del 2019).
In vetta alla classifica paesana del tracollo demografico troviamo a questo giro Cibiana con -39,5‰ seguita da San Nicolò a -35,8‰ e Domegge a -32,8‰; sul versante della “ripresa” demografica va segnalato lo strepitoso +33,8‰ di Perarolo seguito dal +24,3‰ di Borca e dal +15,6‰ di San Vito. A livello comprensoriale il peggior risultato è a carico del Comelico-Sappada (*) con un saldo totale di -12,5‰ (nel 2019 -7,4‰) seguito dal Centro Cadore a -11,3‰ (nel 2019 -8,9‰) e dalla Val Boite con -6,7‰ (nel 2019 -4,5‰).
Nei tre comprensori i saldi naturali sono stati: Centro Cadore -12,9‰, Comelico-Sappada -12,5‰, Val Boite -10,2‰; quelli migratori sono stati: Centro Cadore +1,6‰, Comelico-Sappada +0,0‰, Val Boite +3,5‰.
Il Cadore chiude il 2020 con un saldo totale di -10,0‰ (nel 2019 -7,1‰), un saldo naturale a -11,9‰ (nel 2019 -6,4‰) e un saldo migratorio a +1,9‰ (nel 2019 -0,6‰). Provincia di Belluno a -8,5‰ (nel 2019 -4,7‰), Provincia autonoma di Bolzano a +2,0‰ (nel 2019 +3,0‰), Provincia autonoma di Trento a -1,2‰ (nel 2019 +2,7‰), Veneto a -5,5‰ (nel 2019 -1,3‰), Italia a -6,4‰ (nel 2019 -3,1‰).
Ovviamente, di coviddi un pizzichin, sicché il quadro, già funereo, è diventato lugubramente tetro (lo chiamano suicidio demografico, concetto che i giornalai de noantri non hanno ancora fatto proprio ma attendiamo a breve il rullo di tamburi…).
(*) Nota bene: i dati di Sappada, ancorché passata al FVG, sono stati mantenuti per garantire la coerenza con i bilanci demografici degli scorsi anni.