Mentre il fanfulla da Firenze sta lecca-leccando il gelato alla crema e coglione, l’altro muppet ci dà la delriozzata del giorno. Il tutto mentre l’Istat certifica l’implosione dell’economia italica e la deflazione alza la testa come un serpente che esce dal cesto al suono del pifferaio stronzico.
(ritaglio dalla prima del Gazzettino del 1/9/2014)
Appena l’ho letta ho pensato la stessa cosa, tal quale (non è che ci voglia tanto, basta seguire le coglionate che s’inventano i due sindaci, il bimbominkia e il suo maggiordomo, almeno finché dura). Solo che se è Travaglio a dirlo, conta di più (Feltri sostiene che sia il migliore giornalista italiano).
Dunque, Delrio pensava… (che è già una buona notizia):
Lui pensava. “Francamente pensavo che gli 80 euro avessero più effetto. Ma bisogna pensare cosa sarebbe successo se non ci fossero stati” (Graziano Delrio, La Stampa, 15-8).
Non avremmo gettato dalla finestra 10 miliardi e Renzi non avrebbe vinto le elezioni europee col 40,8 per cento.
Il dubbio è che ne potrebbe arrivare uno ancora più ignorante. In campo economico Delrio ha dimostrato una rara incompetenza (del resto è un sindaco riciclato, non ci si poteva aspettare chissà cosa). Già nei giorni scorsi erano circolate voci su possibili dimissioni del sottosegretario alla presidenza del consiglio, ma anche oggi sono state smentite.
Così mi dà il tempo di riempire con un po’ di note il tag che ho recentemente creato in suo onore “delriozzate” (ma vedrete che non dura e se dura farà il fantoccio di mr. Shish, testa di sindaco number one).
Anche un venditore ambulante te la saprebbe raccontare meglio, la storiella. Delrio (ma perché tutti si ostinano a scriverlo Del Rio?) va a trovare Carlo De Benedetti, il fruttarolo vicino a casa. Per comprare un po’ di sedano e di erba (rigorosamente cipollina) sta un’oretta e la graffiante intervistatrice de La7, appostata al portone come solo un Navy Seals saprebbe fare, i e chiede de dicce de che ano parlato.
E il gran ciambellano di corte, sfoderando il suo ebetissimo sorriso, giunge a dire che il fruttarolo De Benedetti sarebbe un imprenditore italiano: italiano sì ma con tutti e due i piedi in Svizzera (dal 2009 è cittadino elvetico). E lui vede tanti imprenditori (va là che lo sapevamo già: anche ai piddisti piddini postcomunisti serve la grana) per “avere il polso sul nostro paese“. E’ già. Per sapere come siam messi bisogna sentire cos’ha da dire l’ingegnere e i confindustri (magari, potrebbe passare anche da queste parti). A proposito: come sta Sorgenia? No perché l’altro giorno era nella … menta, quella piperita (ma vedrete che una banca passerà con il mestolo a raccogliere quello che resta…).
Comunque, se Delrio lo butti nell’indifferenziata, quella si rivolta e te lo ricaccia indietro.