Monti lo sente, ne è sicuro. Talmente sicuro che lo dice nel cacatoio ooops! nel parlamerdaio ooops nel parlamiasma ri-oops! nel parlamento. “Stiamo uscendo dalla crisi”. Sulla situazione i punti di vista sono eterogenei. Quello che segue è, a mio parere, quello più veritiero. Ma finalmente vedremo la luce …
p.s. Sono fra quelli la cui ipertensione ha tratto giovamento dalla “scomparsa” dei bastardos patentati. L’avvicendamento al governo non si sta rivelando come il migliore possibile, tuttavia non si può negare che in due mesi Monti abbia fatto (iniziato a fare) ciò che i balenga di prima non sono riusciti a fare in 15 anni (cui va aggiunto il figliol Prodi & C per altri 4). Le declamate liberalizzazioni non sono altro che ritoccate regolamentazioni di uno Stato di beep che proprio non ne vuol sapere di farsi snello.
Tuttavia bisogna pazientare ancora un po’ e vedere che china prende lo scenario generale, quando matureranno alcuni nodi come la Grecia (ma ieri si sono aperte le prime crepe nel già disastrato Portogallo) ma soprattutto quando ad aprile andremo a piazzare una tonfa di debito pubblico. Se passiamo questo momento indenni, non potremmo che correre felici verso il 10% di aumento della produttività e del PIL (sempre a detta del nostro grande condottiero Monti).
Sen. Marco Stradiotto: gli effetti delle manovre sulle entratedei comuni della provincia di Belluno
Il senatore del PD Marco Stradiotto riporta sul proprio blog i dati che descrivono gli effetti che le manovre 2010/2011 (Berlusconi/Monti) avranno sui trasferimenti dello Stato ai comuni della provincia di Belluno. Ecco i dettagli tratti dall’articolo:
Gli effetti delle manovre 2010/2011 sulle entrate dei comuni della Provincia di Belluno
(per aprire il dossier clicca qui).
Il Decreto Legge 78/10 (Governo Berlusconi) ha previsto, per l’anno 2012, un taglio rispetto al 2010, di 2,5 Miliardi di € per i Comuni delle Regioni a Statuto ordinario con popolazione superiore ai 5.000 abitanti. Il Decreto Legge 201/11 (Governo Monti) ha previsto un taglio, ulteriore, di 1,45 Miliardi, per l’anno 2012, per tutti i Comuni italiani esclusi quelli ricadenti nel Trentino Alto Adige, nel Friuli Venezia Giulia e in Valle d’Aosta. L’effetto dei due Decreti determina che i Comuni della Provincia di Belluno avranno nel 2012 una minore entrata , rispetto al 2011, di 7,5 milioni di € e di 10,0 milioni di € rispetto al 2010 . A fronte dei nuovi tagli, l’aumento dell’IMU è l’unico margine a disposizione dei comuni. Diventa fondamentale riformare radicalmente i meccanismi che regolano le entrate dei comuni al fine di garantire entrate certe ed una maggiore autonomia finanziaria come prevederebbe il vero federalismo.
Per quanto riguarda il nostro pollaio:
Comune
Abitanti
Trasferimenti totali anno 2010 in €
Stima trasferimenti totali anno 2011 in base al D.L. 78/10 in €
Stima delle minori entrate nel 2012 rispetto al 2010
Stima delle minori entratenel 2012 rispetto al 2011
Lozzo di Cadore
1562
465.543
465.543
-49.813
-49.813
Tenendo conto che il Salva Italia di Monti è la continuazione della salassata ordita dal precursore Tremonti, e che ambedue spolpano gli italiani tartassandoli, non è che siamo poi così impressionati dal vedere un simile salasso applicato agli enti locali. D’altra parte se i tagli alla spesa vanno fatti, da qualche parte bisogna tagliare. A meno che, a meno che non si pensi ad una provincia autonoma alla quale venga concessa la possibilità di camminare con le proprie gambe, ossia facendo conto solo sulle proprie forze. Ma così non è, non ancora. W Belluno Autonoma.
Confidiamo sul fatto che le nuove regolamentazioni proposte dal governo Monti, perché liberalizzazini non sono, neanche un po’, potranno a breve scatenare una crescita del 10%, almeno così profetizza il sobrio PdC (cin cin!).
Prima ancora che argomentazioni di carattere tecnico (che vedremo in un prossimo articolo), che Monti menta sapendo di mentire lo si vede dalla mimica facciale. Seguite il video nel quale il PdC è intervistato a La7 da Lilli Gruber durante la trasmissione Otto e mezzo del 20 gennaio 2012, e vi accorgerete di quanto e come indugi “sapendo di dirne una grossa”, anche se alla fine il tono di voce torna rassicurante.
Insomma, pur agganciandosi a previsioni dell’Ocse e di Bankitalia, il Nostro si lascia ad una profezia per la quale se l’Italia arriverà ad un grado di apertura e flessibilità pari agli altri paesi, aiutata in questo dal decreto appena varato, potrà conseguire un aumento di produttività del 10% che determinerà un pari aumento del PIL.
Ora, per quanto ne so il PIL è vincolato certamente alla variazione della produttività, così come a quella dell’indice di occupazione. Per aumentare il PIL non ci sono altre strade che aumentare la produttività oppure l’occupazione (facendo lavorare le stesse persone per più tempo o facendo entrare nuove persone nel mercato del lavoro). Quindi dobbiamo sperare che, stante l’aumento di produttività profetizzato, non ci capiti di essere spettatori di una contrazione dei posti di lavoro attualmente operosi (altrimenti definita licenziamento, sarebbe una vera e propria sfiga).
Certo, a poche ore dalle velenose dichiarazioni del FMI per bocca della sig.ra Lagarde, che vede un 2012 con un PIL in calo del 2%, sentire il PdC che fa previsioni sull’aumento della produttività a doppia cifra, ti fa venire qualche dubbio sul tasso alcolemico del Professore. Ed è pur vero che il Nostro non ha fatto alcun cenno al numero di anni che dovrebbero servire per concretizzare una crescita di sì epocale portata, cosicché se ne potrebbe parlare fra due o tre lustri. Tuttavia, dette da un bocconiano, queste affermazioni mi sembrano tanto tanto politiche.
Mi pare fosse stato Gianfranco Miglio a dire che un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista, ossia un politico di rango, pensa alle prossime generazioni. Neanche per Monti, mi pare, ci sarà spazio in quest’ultima categoria. Ma posso sbagliarmi e, se per caso il PIL schizzerà al 10% a breve, mi cospargerò il capo di cenere e mi darò due sonori ceffoni per aver dubitato.
Ciò che registro, invece, è la totale compiacenza della stampa che sorvola su quella che è una boutade del PdC. Il Sole 24 Ore, la Stampa, il Corriere della Sera e probabilmente la Repubblica hanno accolto la profezia senza colpo ferire. Se l’avesse detta lui, il Berlusca, questa cosa del 10%, a quest’ora sarebbe sbeffeggiato sulle loro prime pagine. Se è Monti a dirla, invece, al più “stava scherzando”.
(il brevissimo video proposto riguarda il momento in cui Monti parla del 10% di aumento della produttività e del PIL ed è tratto da questo video postato da La7)
Grafico interattivo che dà un’idea su scala mondiale di come siano distribuiti i rating che Moody’s, S&P and Fitch (le tre perfide sorelle amerikane) formulano per i vari paesi. Aggiornato al recente downgrade a BBB+ inferto all’Italia e ad AA+ inferto alla Francia (da S&P).
Info: per far sparire la legenda clicca sul punsante “Key”; scegli di quale “perfida sorella” vuoi conoscere il rating; per visualizzare il grafico a tutto schermo clicca con il pulsante destro sul grafico e scegli “full screen”, altrimenti clicca qui. Per un confronto fra i diversi sistemi di rating clicca qui.
Et alor monsieur Sarkó, comment ça va? Je te lo disev (regardez vous ici l’article “il rating della Francia passerà da AAA a AhAhAh) che bastav aspeté solament un pochetin sur la spond del fium. Je me rappelle de quand tu as ridest de nous. Ou est alléz a finir une de le trois ‘A’ que tu avev? Pouvez vous rappellé aussie a la Merk-culon que n’est pas finì la storielle et que nous se senton sur la spond del fium aussi pour elle. A la prochaine fois, monsieur Sarkó (peut etre, parce que no es dit que tu rest president de la republique (anz), n’est pas?).
p.s. Oui. Je me rend cont che nous avon ciapé le BBB+ dans le ciap, ma je suis lo stess tres content.
Un downgrade era nell’aria. Si sapeva. Tutta l’Europa sapeva. Ma non così presto. E per l’Italia il salto è stato di due gradini. Ora siamo BBB+, come il Kazakhstan (con tutto il rispetto). L’ottava potenza industriale del mondo con un rating … kazako. E senza scomodare i servizi di B., risultando più che sufficiente il tecnico professor MM: un BungaBungaBunga+ alla faccia delle 5 manovre 5 messe in campo al grido di “lacrime e sangue”.
Sono stati retrocessi di uno scalino anche Francia e Austria eh (oltre a Slovacchia, Slovenia e Malta). E la Germania ha tirato un sospiro di sollievo (non facciamone un dramma apocalittico, voglio dire; magari cominciamo i preparativi, tipo far calare la scialuppa di salvataggio …). USA e GB ancora vergini.
Un attacco inferto dagli USA a tutta l’Europa, in quella battaglia tra euro e dollaro che si combatte da sempre, si dirà. Che sia una congiura amerikana lo si può arguire anche dal fatto che ci si è messa anche l’italo americana Julia Mancuso a sbeffeggiare, pur cordialmente, l’Italia (l’atleta ha qualche problema di sonno non ben garantito dall’hotel cortinese in cui alloggia per le gare della Coppa del Mondo).
È che, se “Mediocre & Povero” (traduzione svillaneggiata di Standard & Poor’s), al posto di una retrocessione, ci avesse fatto salire di uno scalinetto nella scala dei bravi, ora saremmo qui a osannare Monti per aver compiuto un miracolo. E non sarebbe così. Ed allora, compatiamolo pure, il Monti, ma non mettiamolo alla gogna, non se lo merita (non ancora). E cerchiamo di salvare la nostra virtù dall’assalto dei … poteri forti.
p.s. Napo capo non ha ancora detto niente, troppo presto, di solito “monita” verso le 13. Ma dirà “Sono sicuro che l’Italia ce la farà”. Non aggiungendo nient’altro, per il nostro … patos: ce la farà a fare cosa? Godiamoci intanto un “sensibile” rientro dello spread ITA-GER che se sta sotto i 500 punti è già un miracolo.