Nives (inconsapevolmente) salva (a metà) il sindaco di Lozzo di Cadore da una gaffe clamorosa
Qualche giorno fa mi prudeva la voglia di scrivere un post che avrei intitolato “Nives e il professore”, ispiratomi dall’accoglienza festosa e festante che la conduttrice di Radio Cortina aveva riservato al sindaco di Lozzo in apertura di intervista (la replica all’intervento di Gigi Nardei sul degrado urbano che vive Lozzo di Cadore ed in particolare la borgata di Broilo).
Perché, mi chiedevo, non accogliere Gigi con la stessa enfasi … “Buongiorno Imprenditore ….” riservata al sindaco (“Buongiorno Professore …”)? E’ forse vero che un insegnante di scuola media (ora a servizio ridotto) ha più importanza di un “misero falegname”, come soleva apostrofarsi mio padre? Certo che NO! I tempi di sior curato, sior dotor e sior maestro sono finiti da MO’. Quindi è solo per consuetudine che la nostra Nives ha accolto così calorosamente il sindaco.
Dissento poi, profondamente, sulla colloquialità con cui la nostra Nives vuole impostare il rapporto con le istituzioni. “Ciao Mario”, sostiene la Milani, è più ben accolto dalla platea in ascolto di “Buongiorno sig. sindaco”. Noi crediamo nella genuinità del pensiero della conduttrice, ma un tale amichevole afflato non risulta conveniente alla credibilità di questo scampolo di trasmissione (almeno quella di facciata). Noi tutti poi possiamo immaginare che la Nives sia e voglia essere amica di tutti (per quanto possibile), è un diritto sacrosanto che nessuno le vuole togliere. In poche parole, fuori onda faccia un po’ quello che vuole, ma on-air ci dia almeno l’impressione di essere un tantino (mica tanto, na fré) sopra le parti.
Ma veniamo alla sostanza. Cara Nives, nella trasmissione in onda ieri tu hai (siamo amici, no?) salvato il sindaco di Lozzo di Cadore, con ogni probabilità inconsapevolmente, da una gaffe clamorosa. Lo hai salvato soltanto a metà, anzi neanche quella, ora che qui ne possiamo discutere. E’ che il nostro sindaco ha la tendenza a sentirsi “primo della classe” ed allora, illuminato da questa convinzione, finisce davvero per credere di essere un esempio di lungimiranza e, soprattutto, di essere un vero e proprio esempio da seguire. Anche nei lavori pubblici con finalità di decoro urbano.
Per ora non posso aggiungere altro e, credetemi, non perché voglia tenere il sindaco sulle spine, giacché sarebbe impossibile visto che è attorniato da una bolla che lo protegge da tutte le cattiverie del mondo. Non voglio tenere sulle spine neanche i miei affezionati lettori. E’ che ho altro da fare, per il momento, e devo posporre la descrizione delle argomentazioni a supporto di quanto da me sostenuto.
Per stemperare negli animi più accesi la tensione dell’attesa (quando rivelerò il semplice “perché” della gaffe …), devo anche chiarire che si tratta di una piccola gaffe, una gaffetta. Non siamo ancora arrivati al delirio di onnipotenza (anche se le premesse ci lasciano ben sperare).