Mi sono sganasciato. C’è un sigaro metallico telecomandato che segue uno squalo bianco per vedere come se la passa. Sto qua si accorge di essere seguito, prende la via degli abissi e poi track, giunge da sotto ad azzannare il siluretto. Però la scena è di un ridicolo fantastico (mi ricorda quella del gatto contro la porta a vetri di una boulangerie).
Dicevamo, parlando della “bomba d’acqua” su Cortina, del cignonero. Eccolo di nuovo, al Molinetto della Croda di Refrontolo (e questa volta è nero anche di morte). Quello che segue è l’avviso di criticità idrogeologica ed idraulica emesso ieri, due agosto, alle ore 14:00 dal Centro funzionale decentrato della Protezione Civile. Criticità idrogeologica ordinaria, idraulica assente. E’ riportata la “possibilità di locali fenomeni intensi”, ma d’estate la frase c’è sempre (è d’ordinanza).
Criticità ordinaria (dal sito della Protezine Civile):
– Possibili isolati fenomeni di trasporto di materiale legato ad intenso ruscellamento superficiale.
– Limitati fenomeni di alluvionamento nei tratti montani dei bacini a regime torrentizio
– Repentini innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori (piccoli rii, canali artificiali, torrenti) con limitati fenomeni di inondazione delle aree limitrofe.
– Fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche con tracimazione acque, scorrimento superficiale delle acque nelle sedi stradali.
A posteriori la criticità avrebbe dovuto essere rossa (elevata criticità). Ma quando “vola” il cigno nero, queste cose non le puoi prevedere (altrimenti non sarebbe un cigno nero). Cambiamo volatile e pensiamo al tacchino. Prima del Natale il tacchino vive una stagione felice, coccolato e ingrassato a dovere. Non può, il tacchino, sulla scorta di tutte le attenzioni che riceve, prevedere ciò che succederà quando arriverà il Natale. Quel giorno, per lui, sarà un “cigno nero” (assolutamente imprevedibile).
Da Istat fresca di giornata (dove trovate la tabella excel con tutti i dati di spesa):
Nell’anno scolastico 2012/2013 sono 152.849 i bambini di età tra zero e due anni iscritti agli asili nido comunali; altri 45.856 usufruiscono di asili nido privati convenzionati o con contributi da parte dei Comuni. Ammontano così a 198.705 gli utenti dell’offerta pubblica complessiva.
Nel 2012 la spesa impegnata per gli asili nido è stata di circa 1 miliardo e 559 milioni di euro. Il 19,2% di tale spesa è rappresentato dalle quote pagate dalle famiglie, la restante a carico dei Comuni è stata di circa 1 miliardo e 259 milioni di euro.
Fra il 2004, anno base di riferimento, e il 2012 la spesa corrente per asili nido, al netto della compartecipazione pagata dagli utenti, ha subito un incremento complessivo del 48%. Nello stesso periodo è aumentato del 36% (oltre 52 mila unità) il numero di bambini iscritti agli asili nido comunali o sovvenzionati dai Comuni.
Nel 2011, per la prima volta dal 2004, si ha un decremento del numero di bambini beneficiari dell’offerta comunale di asili nido (-0,04% nel 2011) confermato anche nel 2012 (-1,4%).
Nel 2012/2013 sono in calo le iscrizioni agli asili nido comunali (circa 2.600 utenti in meno rispetto all’anno precedente) e in misura più contenuta i contributi dei Comuni ai nidi privati o alle famiglie (circa 300 bambini in meno).
La percentuale di Comuni che offrono il servizio di asilo nido, sia sotto forma di strutture che di trasferimenti alle famiglie per la fruizione di servizi privati, è passata dal 32,8% del 2003/2004 al 50,7% del 2012/2013.
Forti le differenze territoriali: i bambini che usufruiscono di asili nido comunali o finanziati dai comuni variano dal 3,6% dei residenti fra 0 e 2 anni al Sud al 17,5% al Centro. La percentuale dei Comuni che garantiscono la presenza del servizio varia dal 22,5% al Sud all’76,3% al Nord-est.
Nell’anno scolastico 2012/2013 l’1,2% dei bambini tra zero e due anni (circa 20 mila) ha usufruito dei servizi integrativi per la prima infanzia. Tale quota risulta in diminuzione nel corso degli ultimi tre anni di osservazione.
Sommando gli utenti degli asili nido e dei servizi integrativi, sono 218.412 i bambini che si avvalgono di un servizio socio-educativo pubblico o finanziato dai Comuni, il 4,8% in meno rispetto all’anno scolastico precedente. Il calo degli utenti è più accentuato per i servizi integrativi per la prima infanzia (oltre 8.000 bambini in meno rispetto al 2011/2012), più contenuta la diminuzione degli utenti per gli asili nido (circa 2.900 bambini in meno).
Era più o meno un anno fa quando Google lanciava anche in Italia il programma Trekker di Street View. E a quel tempo mi venne quasi la voglia di partecipare. Mi dissi che in fondo uno zaino di 18 chili non era (ancora) un problema e che i sentieri delle Dolomiti che avrei potuto documentare, almeno quelli del Centro Cadore, li conoscevoabbastanzabene!
Insomma, avrei potuto essere un primo cretino. Ma poi feci calcolo che avevo ancora diverse cosette serie da portare (o perlomeno cercare di portare) a termine ed altre meno serie, come pettinar bambole e smacchiare giaguari, che comunque mi attendevano. E lasciai perdere, all’ultimo minuto, l’invio di quella richiesta.
E chissà perché volsi il pensiero ai nostri enti amministrativi ed in particolare ai sindaci: mi dissi che ne basterebbe uno, anche uno dei mefitici della Magnifica Banda, da scuotere dal torpore: “Vieni avanti, cretino!“.
Poi volsi il medesimo pensiero alle nostre associazioni di categoria, ai lustrascarpe, ma anche agli operatori del commercio e del turismo e, ancora, mi salì alla testa quella perentoria esclamazione “Vieni avanti, cretino!”.
E quindi pensai alla cosiddetta società civile, agli alpini, ai fanti, ai pompinatori, ai pompieri, ai caisti, ai soccorritorialpini, ai referendari, ai monarchici, ai panchinari, ai mipiacisti, ai cooperativisti sociali… Insomma, pensai ai fermenti vivi che danno luogo alla nostra composita comunità. E anche in questa occasione, insopprimibile, … “Vieni avanti, cretino!”.
(non che mi piaccia proprio al 100% questo approccio invadente ma il mondo è fatto anche di teste di birillo che bisogna assecondare. Vara, vara: ghe se anca Venessssia))
Tutto ciò per chiedere a chi è in ascolto: ma ‘sto cretino, si è poi fatto avanti?
(sommessamente: avevo poi pensato di mappare anche l’altopiano di Pian dei Buoi, con tutte le emergenze storiche che orbitano attorno al villaggio militare di Col Vidal; e poi avrei voluto mappare il paese di Lozzo burela par burela, bancia par bancia; e poi ciò che di meglio possiamo offrire … le zoccole di montagna e poi e poi … e nelle Four Seasons, naturalmente!)
Vieni avanti, cretino!
p.s. @Jim, ti prego, prima di gettarti nell’arena, fai un bel respiro (anche allora c’era di mezzo Google Street)