Nell’ecologia della Rete trova posto il raccoglitore. Figura comune che dà luogo, per esempio, a siti domestici che celebrano la propria “essenza identitaria” (è la normalità). A tale figura s’affianca poi il raccoglitore di ciò che hanno raccolto i raccoglitori (i primi). Il fenomeno – naturalmente – può evolversi “n” volte, nidificandosi: il raccoglitore del raccoglitore del raccoglitore … .
I primi raccoglitori, solitamente, ripongono una certa cura nel prodotto che confezionano e rendono pubblico. Quelli che vengono dopo pescano, quando va bene con la lenza, quando va male “a strascico”. Questi ultimi di solito copincollano – poc’altro fanno (potrebbero?) – ma in questo modo contribuiscono a diffondere “le raccolte” in giro per la Rete. Quindi tale pratica non risulta poi così disdicevole, anzi, andrebbe incoraggiata. Con l’avvertenza che chi diffonde, condividendoli, contenuti creati da altri, dovrebbe fare il miserrimo sforzo di citare la fonte (pratica esoterica, ormai).
A questo riguardo segnalo una nuova licenza d’uso che va ad affiancarsi alle varie Creative Commons: trattasi della licenza foto non nostre!
Che non è sforzo da poco: ha infatti il pregio di far sapere che le foto “non sono loro“. Ma, se quelle foto le metti tutte – tutte – non puoi neanche dire (come capita) che l’hai presa per il collo in rete e non ti ricordi più la provenienza. E allora, dai, fallo questo sforzo: dì al mondo dove le hai trovate quelle foto!
Che poi il tipo, tale Leonard Leo Graf, non sembra proprio del tutto accidioso, un minimo di sforzo vedi che tenta di farlo, per esempio lincando il sito della Pro Loco (l’indirizzo della home, però, non quello della pagina da cui ha copiato) e citando – per il testo – “Fonte comune di Lozzo di Cadore”.
Per le foto ha la bontà di scrivere “Foto non nostre .. Hanno la didascalia“.
Che caro!
(ma altre volte no, neanche si ricorda di mettere il nome della licenza d’uso “Foto non nostre“). Comunque le ha prese – le foto non nostre – partendo da qui.
(immagine: cazzo, neanche posso dire “foto non nostre”; comunque è tratta da qui)