Un giorno le ho mostrato (alla capretta di casa, quella più vetusta) una serie di foto delle aurore polari e un sito che ne tratta le previsioni. Così è venuta a sapere che in Islanda, in quel periodo, si poteva correre il rischio di vederne una.
Tempo un quarto d’ora e m’aveva trovato viaggio aereo e accomodation: tre giorni in Islanda con la possibilità di vedere, entro i margini di previsione stabiliti, lo spettacolo dell’aurora boreale. Unico problema, andarci assieme. No, no, non se ne parla, non sono ancora pronto. Poi, so com’è: mi si avvinghia attorno come un koala. Sicché sono rimasto sul vago; però le ho fatto vedere questo (On a trip to Iceland I asked my girlfriend to marry me under the Aurora Borealis). E forse tanto è bastato perché tenesse in serbo qualche speranza.
Ieri era in corso una tempesta geomagnetica bella tosta e l’aurora è arrivata fino alle Alpi orientali austriache (qui la segnalazione di @AstroPratica), intercettata da una webcam: davvero uno spettacolo.
(ma anche quella volta a Cortina d’Ampezzo, fu memorabile)
(cliccare sulla foto per ingrandire)