C’erano anche i luminari dei Lincei in corsa per rivelare al mondo i “dati dei coviddi” ma, che io sappia, sembra si siano persi tra lane caprine. Più svegli quelli dell’INFN (Istituto nazionale fisica nucleare) che, pur avendo firmato un accordo più tardi (marzo 2021), si sono attivati, non proprio alla velocità della luce, ma con una certa solerzia. E finalmente abbiamo i “dati dei coviddi” tanto attesi.
Non proprio: abbiamo una loro rappresentazione grafica, più o meno bella. Ma diciamocelo: una bella e sfavillante dashboard colorata te la fanno anche all’asilo, di questi tempi. Estrarre i dati da questo tripudio di grafici, affinché assumano l’aspetto di dati aperti e siano usabili in quanto tali, al momento è cosa piuttosto ardua (ma c’è sempre qualche anima pia – civil hacker – che si smeriglia il sacchetto scrotale per la nostra gioia: grazie 1000 in anticipo).
Rispetto a quelli forniti dalla PC (Protezione civile), questi dati, di marca ISS (Istituto superiore di sanità), sono talvolta suddivisi anche per fasce d’età (vedi sezione Distribuzione per età, Incidenza per età), Andamento età mediana e Andamento per età), la qual cosa non è proprio indifferente, vista l’alta selettività del virus per l’età (e in parte anche per il genere).
Se sullo scaffale non trovate il grafico che fa per voi, avete comunque la possibilità di segnalare la cosa via email e può darsi che la vostra richiesta venga soddisfatta: che generosa disponibilità (dateci i dati aperti, cazzo, che del grafico più saporito o senza olio di palma non so che farmene! Ribadiamo: che vi costa mettere i dati aperti e, come si usa dire, – machine readable – e poi ognuno fa quel cavolo che vuole? troppo difficile?).
Comunque è un passo in avanti (CovidStat INFN).
Per il monitoraggio “alla giornata” resto dell’idea che i dati PC su svariate piattaforme siano comunque la cosa migliore (questa è quella che preferisco).