asta bar-ristorante ‘Ai Pellegrini’: deserta per mancanza d’offerenti
I é dovete lassà de ffa pure er sciatsu e financo er massaggio prostatico, sinò nun se presenta niuno. Dateme retta a me, dateme.
(aqui todo el documiento)
I é dovete lassà de ffa pure er sciatsu e financo er massaggio prostatico, sinò nun se presenta niuno. Dateme retta a me, dateme.
(aqui todo el documiento)
Guardando agli ultimi dieci anni che ci siamo lasciati alle spalle si capisce perché qualcuno ha detto che questi luoghi sono “valli di lacrime“. Il paesello di Lozzo di Cadore va oltre le semplici lacrime, è un orrore. Basta guardare al declino demografico degli ultimi quattro anni (espressi in per mille): -21.8, -16.4, -12.0, -19.5, accanimenti lebbrosi e vaiolosi.
Come visto poc’anzi anche il 2014 non è stato un granché: ad agosto il declino si misurava in un catastrofico 16,5 per mille. Fatto 100 il 2003, nel 2013 si è misurata una variazione nella popolazione residente di -11,8% (il 20% della quale da addebitarsi al saldo naturale, l’80% al saldo migratorio).
Visto che nell’ultimo bollettino comunale l’ufficio anagrafe H24 non ci ha deliziato con le statistiche demografiche del paesello, provvediamo come di norma all’aggiornamento agostano. Va male, -16,5 per mille (-11 persone per saldo naturale e meno 13 per saldo migratorio), ma meglio della chiusura del 2013 che ci aveva visto soccombere, secondo peggior paese del Cadore dopo Ospitale, con -19,5 per mille. In Provinciazza di Belluno il calo è di 1030 persone, 716 per saldo naturale e 314 per saldo migratorio, corrispondenti a -4,9 per mille (insomma, a Lozzo facciamo tre volte peggio che in Provinciazza).
Qualche giorno prima dell’ultima nevicatella un fan del BLOZ mi ha mandato una foto della “nuova cartellonistica” apparsa nel paesello chiedendomi cosa ne pensavo. Risposi che dalla foto (peraltro scura), senza sapere la collocazione e distribuzione dei cartelli e le “motivazioni” filosofiche – per quanto intuibili – alla base del provvedimento, non riuscivo ad azzardare un commento che non fosse questo: “Senza andare per il sottile, mi sembra che siamo già entrati nel Carnevale“.
Oggi sono passato per il … centro, ed ho preso uno scatto della cartellonistica “condizionale”.
Non dubito della buona fede alla base del provvedimento, ma credo che una siffatta cartellonistica sia con facilità impugnabile in un ipotetico giudizio. Le zone sottoposte al nuovo regime sarebbero, se ho ben capito, da Vero a Ferruccio + dintorni municipio-chiesa + via Giouda. Mi faccio alcune domande.
Mi chiedo se l’invenzione proviene dall’area tecnica (non credo) o se non sia piuttosto il cimento d’un amministratore desideroso di anticipare il Carnevale. Nel qual caso sarebbe bello se ci rendesse partecipi dei motivi che a tanto l’hanno sospinto (nei secoli addietro non sono scoppiate epidemie falcidianti); gli saremmo grati se potesse anche dirimere le perplessità di carattere socio-tecnico-antropologico illustrate poc’anzi.
Fra le possibili “giustificazioni” accetteremmo con favore anche “A Carnevale ogni scherzo vale“.
Io direbbe che saresse mejo – pe’ combatte a corrrruzione – de fa’ l’avviso co discreto anticccipo. Che se m’avvisi prima io magari ce penzo, che sso’ pportatore d’interesse pure io, che tte credi. Ma famo ‘n tempo o steso, famo. Che poi ve manno giù er servitore cor secchiello e a paletta; giusto er tempo de falle (le ossservazioni, che tte ccredevi). Che se me o scrivevimo ner bolcom, a pravda de noantri, te potevimo fa ‘nnnn elenco ‘n sacco forte e c’aggiungevimo anche du cosette su a trasparenza (che a noi ce piace ‘n sacco er “vedo non vedo”).
Dicevamo del favonio, vento che talvolta porta con sé brutte sorprese. Ne sa qualcosa il sindaco di Lozzo di Cadore (e con lui la comunità tutta) che s’è visto involare parte delle canadesi che stavano sul tetto della ex caserma di Soracrepa: qualche dettaglio in ex caserma di Soracrepa: soffia il vento e infuria la bufera (foto delle canadesi al sole) e anche nel prologo ex caserma di soracrepa: soffia il vento e infuria la bufera (le canadesi hanno preso il volo).
Posto le foto seguenti perché prima del favonio e dell’involo altre canadesi erano già a terra e … da mo’. E’ per questo che a suo tempo ho dichiarato il sito “stalla comunale”. Con il sopraggiungere delle nuove canadesi lo spettacolo della “diaspora” ha assunto toni “catastrofici”, che in questo caso hanno ovvia giustificazione.
Ma noi siamo in grado di dimostrare quale livello di fancazzismo fosse stato raggiunto – prima del favonio di qualche giorno fa – dall’amministrazione comunale nella gestione (in questo caso “gestione” è una parola veramente grossa) delle adiacenze della caserma che, in quanto luogo di intenso traffico turistico, dovrebbero avere altre attenzioni da parte di chi continua a dichiarare di avere a cuore lo sviluppo turistico di queste lande.