carrozzoni (montani e non) a ‘costo zero’
Molti palloni gonfiati politicanti si sono spesi ultimamente per far credere alla gente che le Unioni montane sono ben lungi dall’essere dei carrozzoni in virtù del fatto che sarebbero enti a costo zero, senza emolumenti e gettoni di presenza. Come se il carrozzone fosse tale solo in ragione delle indennità eventualmente percepite dai relativi poltronisti.
Il carrozzone è ed è sempre stato tale non tanto (o non solo) per le prebende distribuite ai poltronisti, quanto per le attività cerebrali da essi prodotte con il culo assiso su quelle poltrone. La paura, la vera paura, sono i danni che possono fare quando fanno sferragliare gli arrugginiti neuroni con occhi ed orecchie rivolte alle sedi dei partiti.
In effetti, in quanto enti di secondo grado, quindi non eletti dalla gente, non possono avere che un blando rapporto diretto con l’elettorato e qualsiasi decisione viene sempre prodotta in rispetto a logiche di partito (con le quali le poltrone sono, per l’appunto, spartite) e non a vere necessità del territorio.
Al di là di queste considerazioni, si tenga anche conto di un fatto straordinario: i sindaci percepiscono una indennità (per un comune sotto i 3000 abitanti vale circa un migliaio di euro netti al mese) e quindi ci si aspetterebbe che, proprio in virtù del fatto che sono anche “stipendiati”, si mantengano su una linea di rigore nel gestire la spesa pubblica loro assegnata.
Ma non è così. Come già segnalato in i sindaci piangono per i tagli ma la spesa dei comuni cresce spudoratamente da anni (vedere i due grafici allegati), la spesa pubblica locale corrente – cioè la spesa dei carrozzoni comunali, in questo caso – è in continuo aumento dal 2002. Questo a voler dire che, seppur responsabilizzati da uno stipendio, i sindaci hanno continuato a creare spesa pubblica locale ingigantendo quella statale.
C’è una sola ragione per la quale un ente “a costo zero” (nel senso sopra chiarito) dovrebbe contenere la spesa ed evitare di diventare così un ennesimo carrozzone?
La risposta è NO, non c’è nessuna ragione, anzi.
Altrimenti avremmo scoperto come contenere la spesa pubblica in generale e quella dei comuni in particolare: basterebbe tornare ai tempi in cui il sindaco svolgeva il suo compito “a gratis”. E’ chiaro che il contenimento della spesa, in questo momento e in questo stato a gestione centralizzata, non può che passare per il contingentamento della medesima operato con tagli governativi alla cazzo, che è ciò a cui stiamo assitendo.
Ed il controllo/contenimento della spesa di enti quali le Unioni montane sarà determinato dai cordoni della borsa della Regione da cui esse dipendono, non certo dal fatto che questi enti sono a “costo zero” in relazione ai relativi poltronisti.