di Cagliostro
Come già fatto per il passato (vedi, ad esempio, “Enfasi fuori luogo”), mi permetto di svolgere alcune considerazioni in merito alle modalità di realizzazione dell’informativa ai cittadini, ai contenuti della stessa (spesso lacunosi, opachi, comunque non certo esaustivi), alle oggettive finalità che dovrebbero caratterizzare il ‘notiziario’ ed ai veri, reconditi scopi che questo ‘relazionare’ gli amministrati sottende, scopi evidenziati dalla qualità propagandistica dei contenuti e dal tono ampolloso ed enfatico usato nel proporsi ai lettori.
Ribadisco quanto già asserito per il passato, ossia che, in linea di principio, l’informativa annuale fornita a consuntivo dell’operato di una Amministrazione è cosa concettualmente apprezzabile ed opportuna, che viene fatta un po’ ovunque. Tuttavia, nel caso di Lozzo, questa informativa, fatta così come viene fatta, suscita non poche perplessità e riserve. Criteri di trasparenza, democraticità e completezza di informazione imporrebbero che il Bol-Com contenesse anche la voce della opposizione (come avviene ovunque). Assolvendo a questa funzione, il notiziario assumerebbe un carattere di vera legittimazione e potrebbe essere fatto a spese dei contribuenti e distribuito attraverso l’opera del personale dell’Ente.
Sarebbe infatti un vero veicolo di informazione democratica e trasparente. Così, invece, il Bol-Com assume carattere di voce di parte, presta il fianco ad accuse ed atteggiamenti di autoadulatrice propaganda, fatta del resto attingendo, presumibilmente, alle casse comunali per le spese di redazione e con l’utilizzo, magari, proprio di personale dipendente per la distribuzione. Per inciso, questa volta, si è agito furbescamente, abbinando la distribuzione con altro materiale documentativo e divulgativo, tanto per avere una giustificazione di facciata…
E’ evidente che un tale comportamento non appare per niente commendevole (senza voler sprecare altre, più consone, attribuzioni…).
Ma veniamo al merito degli argomenti trattati nel messaggio urbi et orbi. Mi limiterò, per ora, a commentare il ‘prefazio’ dell’esimio capo-comune e la parte che riguarda l’aspetto più generale, sotto il profilo economico-finanziario, prevedibilmente attribuibile al vice-capo comune, pezzo che va sotto il nome di “I tagli finanziari non fermano l’azione di Lozzo”.
Fa quasi tenerezza l’introduzione del sindaco, il quale si augura che il 2013 sia “anno di speranza, salute, lavoro e felicità”. Meno male che, subito dopo, si salva affermando che “di questi tempi è difficile essere propositivi”. Il nostro si addentra poi in tutta una serie di valutazioni socio-economiche sulla tragicità del momento attuale, di evidente, generale condivisione. Per finire, il tono diventa quasi ‘pastorale’. “Se avessi la bacchetta magica la userei per porre fine a tutto questo”. Segue tutta una serie di auspici e di “vorrei” altamente positivi e propositivi. La missiva appare insomma come lo scritto di un sindaco-parroco che ama il suo gregge e si profonde in tutta una serie di voti… La chiusa è perfino elegiaca e commovente: “….la speranza che la comunità di Lozzo trovi voglia e provi piacere ad essere sempre unita”.
Qui però corre l’obbligo di fare una piccola precisazione: condivisibile l’ultimo fraterno auspicio alla unità ed alla concordia. Peccato però che la memoria vada ad un altro Bol-Com dove si facevano gravi insinuazioni e si muovevano accuse generiche ad alcuni, non meglio identificati, cittadini (anche se i presunti obiettivi erano ben identificabili per l’autore della intemerata). Parlo delle presunte sottrazioni di materiali al museo della Latteria, di ipotetici sversamenti di veleni nel Piave e di farneticanti atteggiamenti e connivenze con De Rossi da parte di un fantomatico capo gruppo di minoranza (vedasi documentazione dell’epoca su questo stesso bloz). Insomma, la predica viene da un pulpito non propriamente coerente con i propri trascorsi.
Veniamo ora a “I tagli finanziari che non fermano l’azione di Lozzo”. Nel pezzo si dice che anche Lozzo avrebbe subito “negli ultimi anni rovinose riduzioni di risorse pubbliche” (scoperta dell’acqua calda). Evidentemente il riferimento è alla contrazione nei trasferimenti dal centro. Ma visto che il vice sindaco c’era, perché non ha quantificato questi minori introiti dal 2009 al 2012 dando così ai lozzesi la possibilità di rendersi conto delle effettive difficoltà in cui si dibatte l’amministrazione?
Ma nonostante tutte le avversità, il vice capo manifesta un ‘pizzico di orgoglio’ quando afferma di essere comunque riuscito nel duplice intento di ridurre le spese senza compromettere i servizi essenziali. Ma in questa “spending review” il nostro novello emulo di Enrico Bondi non specifica nulla a ’ristoro’ degli ignari contribuenti. Dove ha tagliato, quanto e quando ha tagliato? Silenzio di tomba!!
Per di più, l’impavido amministratore rivendica il merito dell’amministrazione di aver saputo ridurre il debito pregresso contratto per OOPP e, nel contempo, effettuare investimenti per circa 7 milioni di euro. Altra rivendicazione: aver saputo sfruttare tutte le opportunità di finanziamento in ambito europeo, statale, regionale e di altri enti…
A parte la genericità degli assunti, tutti descritti ‘a maggior gloria sua e della sua compagine’, il novello Bondi, anche nel caso di investimenti in oopp, non offre nessun dettaglio, nessuna cifra, nessuna specificazione delle coperture e sulla tipologia degli interventi di finanziamento esterno rispetto agli impegni effettuati con mezzi propri dall’Ente Comune. Per esempio, quanto si è speso a consuntivo per la ristrutturazione del palazzo Pellegrini? Sono bastati i circa 970 milioni (dei quali solo 630 provenienti dalla Regione), oppure la differenza è stata…integrata? Questo si gradirebbe sapere, visto che, come diceva qualcuno, il cantiere “l’era tutto un fare ed un disfare”.
Sulla descrizione dei debiti trovati nel 2004 (Euro 3.580.656, secondo la versione di penna bianca) rispetto a quelli riscontrati nel 2012 (euro 1.836.698), uniche cifre fornite in tanto trionfalismo, nessun riferimento alle risorse impiegate a copertura, sulle alienazioni effettuate ect. ect. Viene soltanto detto che si “andrà velocemente (?) all’azzeramento del debito in quanto non c’è più la possibilità di accendere nuovi mutui”. Ma i mutui non si possono più accendere perché il comune ha saturato le proprie capacità di indebitamento a norma di legge, oppure ci sono altri motivi che ostano a contrarre impegni a M/L termine? Sarebbe stata interessante una informativa maggiormente esaustiva…. Parlando del programma in nuove OOPP (presumo si tratti del piano triennale), vien fatto soltanto cenno a richieste di finanziamenti a valere sul Piano di sviluppo rurale, senza comunque precisare quantificazioni di sorta e modalità di utilizzo negli specifici, declamati e futuri interventi. Cosa significhi poi ‘mettere in sicurezza la strada del Genio’ nessuno lo sa e non viene meglio precisato. Anni addietro si parlava di un preventivo di 1.500.000 euro (investimento allora proibitivo): adesso è forse diventato possibile?
Quello che più sorprende, nel Bol-Com, è l’assenza di ogni riferimento al casermone, ormai in stato di avanzato degrado. All’epoca del dissequestro, sempre sul Bol-Com, se non ricordo male, il sindaco prometteva lo studio ed un intervento per la primavera successiva. Sono passati quasi due anni… ed il mistero continua!!
Continua prossimamente …