Premetto che non sono granché attrezzato per affrontare questo tipo di argomento. Non ho mai approfondito i misteri umani alla base dell’ostensione di reliquie e della loro venerazione. Sarà perché mi manca il gregge. Comunque, se non proprio ributtante, trovo un pelino disgustoso il baciamento dell’ampolla contenente – dicono – il sangue di Wojtyla.
In mezzo al bosco di Lorenzago, in faccia al monte Cridola. […] E la reliquia del suo sangue, portata per l’occasione direttamente da Roma, è stata baciata con rara intensità: dal vescovo Francesco Cavina di Carpi che ha presieduto la concelebrazione, dal parroco don Sergio De Martin, dai sacerdoti del vicino seminario di Treviso, ma anche da tutti i presenti, sindaci e forestali compresi.
Che poi, mi chiedo da neofita, tutto sto baciare con “rara intensità”, tutto sto slabbramento, è virtuale o l’ampolla è proprio raggiunta dalle carnose labbra degli astanti? E in questo caso, ad ogni bacio l’ampolla viene detersa dalla flora microbica ivi trasferita – a vantaggio del successivo avviluppo – o diventa una lieta condivisione? Ragionevolmente dovrebbe essere un telebacio, un approccio a distanza ravvicinata, ma non un toccamento; chiedo eventuali conferme, anche di prima mano!
La reliquia, però, è contesa.
TRENTO. Trentino e Polonia rafforzano il proprio legame con un’importante iniziativa che anticipa di qualche giorno le due tappe nostrane del Tour de Pologne, al via il 27 da Rovereto. Sulla scia dell’affetto che il polacco più illustre di tutti i tempi, Papa Giovanni Paolo II, ha sempre manifestato nei confronti del Trentino e delle sue montagne, oggi alle 18 in Duomo si terrà un momento di riflessione e di preghiera con l’ostensione delle Sacre Reliquie di Wojtyla.
La cerimonia sarà officiata da monsignor Luigi Bressan, arcivescovo della città del Concilio e rappresenterà il ponte spirituale tra Trentino e Polonia nel nome del Papa polacco. Un percorso ideale, che parte dall’Adamello e arriva fino a Cracovia, dove è in costruzione (e sarà terminato per il 2014) il Museo dedicato al Papa recentemente proclamato beato e nel quale troveranno spazio due salette dedicate al rapporto di questo personaggio così carismatico con il Trentino.
Le Reliquie sono già arrivate in terra trentina, precisamente a Segonzano. Nei giorni scorsi l’ampolla di vetro contenente alcune testimonianze del sangue del beato è stata incastonata in un’opera in legno di cirmolo realizzata da due artigiani di Fierozzo in Val dei Mocheni (Adriano Moltrer e Martino Bort), raffigurante una stella alpina, fiore simbolo delle Alpi, con il basamento che simbolicamente rappresenta il granito dell’Adamello, il porfido di Stava e la pietra marmorea del Duomo, i tre luoghi della storia trentina di Wojtyla. […]
Non è che voglio metterla giù – ehm – papale papale, ma, se il Trentino avrà (mica regalate eh!) nel costruendo museo di Cracovia “due salette dedicate al rapporto di questo personaggio così carismatico con il Trentino”, mi chiedo, avanzerà mica qualcosina di simile anche per noi qui del Cadore – per fare tra le righe un po’ di promozione turistica fra i polacchi – o ci dobbiamo accontentare della Via dei papi (con i milioni di fedeli pellegrini beatamente sognati da Bond)?
Mal che vada potremmo sempre chiedere ai cugini del Trentino se a Cracovia, nelle salette del museo che stanno allestendo, ci fanno la cortesia (pagando quel che xe) di esporre la foto di Lorenzago di Cadore col Castello di Mirabello.
(foto wikipedia)