La centralina di Veleza alimenta (per ora) la sola propaganda del sindaco

Premessa necessaria: ho cercato di interpretare, anche nel titolo, l’impeto con cui il cittadino Zorro ha affrontato la questione. Il tutto trae spunto da questo articolo pubblicato sul Gazzettino che ha sollecitato l’invio di un attento commento che qui ripresento. Al pari di Zorro, non ho nulla da eccepire “in merito alle intenzioni ed alla utilità economica che può derivare alla collettività”. In fondo la gente elegge i sindaci perché si diano da fare, altrimenti si accontentebbe del commissario (loro stessi, come candidati, dichiarano il loro impegno starnazzando in ogni dove). Ho qualche cosa da dire anche sul piano “tecnico” e userò i commenti per farlo (nei prossimi giorni).

Volevo tuttavia indirizzare il focus di questo articolo sulla componente “mediatico-propagandistica“. Non v’è dubbio che ogni sindaco ha il diritto di farsi propaganda. Anzi, per quel che vale, consiglio vivamente di farlo. Poi, dopo averla fatta, la propaganda, bisogna anche informare i cittadini, cosa leggermente diversa, che Zorro mette in risalto super-chiaramente. A partire dal fatto che una piccola, se volete minuscola, centralina elettrica dovrebbe essere già in funzione (calettata al flusso dell’acquedotto), e per la quale vi dovrebbero già essere a disposizione dati con cui confortare i cittadini.

Prima di lasciare la parola a Zorro voglio dunque farvi partecipi di un aspetto della “comunicazione” che già ho affrontato in un precedente articolo sulla presentazione del nuovo disegno di legge sulla montagna (che vede interessato, questa volta, l’assessore Oscar De Bona). Da un po’ di tempo aspetto con impazienza l’uscita di quello che ho chiamato “il collavino del Gazzettino“. Il “collavino” (che trae il nome direttamente dall’autore, Collavino) si configura come un articolo-sviolinata che decanta le prodezze amministratorie dei politici locali. Quello che ha suscitato l’energica reazione di Zorro fa peraltro riferimento a qualcosa di concreto, ma vi sono delle “perle”, come quella di questo articolo sulle doccialight, nel quale si parla si e no di aria fritta (sulle doccialight credo tornerò in futuro).

Eccoci allora spettatori della propaganda. OK, ci va bene. Ma adesso vorremmo anche essere informati. Magari via internet, attraverso il sito del comune, senza scomodare Caltagirone.


di Zorro

A proposito di “progettualità” e di “priorità”….

Il nostro primo cittadino d’adozione ed il suo “entourage” non finiscono mai di stupire. Si trascura la normale gestione e le manutenzioni interne al paese, si trascura la sicurezza sulle strade (quisquilie), si gestisce il settore turistico come fossimo nel 1848, non si fa niente per le persone in mobilità, per i cassaintegrati, per chi ha perso il lavoro ed è privo di qualsiasi “copertura” (anzi, a dire il vero, qualcosa si fa: si formulano auspici natalizi su di una omni comprensiva “aggregazione della nostra comunità”, come se chi è senza pane e companatico si debba consolare con lo spirito unitario caro al sindaco).

Si svendono immobili, si riacquistano (riscattano) caserme “fantasma”, si pagano parcelle legali a gogò, si “abbelliscono” (si fa per dire) aree di valore storico-paesaggistico. Poi però, come Icaro, si vola alto, forse un tantino troppo alto. Ma siamo in clima elettorale e tutto (o quasi) può essere perdonato dagli ignari (ignavi?), disinformati cittadini: una sottintesa autoincensazione di qua, una lode al ricandidato Dario Bond di là, tutto può servire alla propria “promozione”.

Ma veniamo al concreto. Oggi, a pag. XVI della cronaca bellunese del Gazzettino, si può leggere un berlusconiano annuncio:”Scuole e sociale con la centralina”. Sottotitolo:-”Lozzo-Costerà un milione di euro l’impianto di Velezza ma il Comune non spenderà nulla e valorizzerà gli introiti”.
E lo scritto è tutto un inno al BIM Gestione Servizi Pubblici ed al Consigliere Bond “che ha sempre fatto da tramite tra il nostro Comune e gli Uffici regionali”. E l’autoincensatorio intervento prosegue elencando le varie difficoltà burocratiche fin qui frappostesi ed ora superate grazie all’opera meritoria del consigliere regionale feltrino (autorità di bacino, genio civile, soprintendenza ai beni ambientali, regione sulle compatibilità ambientali, tecniche ed economico-finanziarie).

Apprendiamo che la centralina produrrà un milione di kwh all’anno e beneficierà degli incentivi legati ai certificati verdi per 15 anni. La conclusione è che sarà questa “una boccata di ossigeno per la nostra Comunità per garantire ai cittadini migliori servizi scolastici e socio-assistenziali o per i bisogni che si presenteranno”.

Personalmente, non ho nulla da eccepire in merito alle intenzioni ed alla utilità economica che può derivare alla collettività. Se qualcosa ho da eccepire, come cittadino, è in riferimento al metodo, alla mancanza, anche qui, di trasparenza e di informativa e quindi vorrei mettere in chiaro le mie perplessità che, dalla mancanza di precise delucidazioni, fa derivare anche l’esigenza di un esame di stretto merito e delle modalità che possono essere messe alla base dell’accordo con il BIM-Gestione Servizi.

Tutto è stato fatto e le decisioni sono state prese a livello di Giunta con una striminzita notiziazione al Consiglio Comunale (qui è come per i titoli delle delibere su internet, ricordate?) e con semplice indicazione nel bilancio pluriennale delle OOPP. Nessuno sa quali saranno i presumibili ricavi per l’Ente Comune dallo sfruttamento dell’impianto. Nessuno conosce se effettivamente la manutenzione straordinaria (prese di captazione da rinnovare periodicamente) sarà a carico del BIM o dell’Ente concedente e così per ogni altra clausola verosimilmente stabilita fra le due parti.

Nessuno conosce il vero impatto sul piano ecologico-ambientale che la interruzione del corso d’acqua potrà avere nel tempo. Le modalità poi di costruzione dell’opera non è ben chiaro quali saranno e se l’impianto, le prese od altro andranno ad interessare la proprietà privata. Se non si conosce un budget previsionale di introiti, e nemanco l’entità esatta dei servizi da fronteggiare con dette fantomatiche risorse, come si fa a stabilire di vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso? Fuor di metafora: come si può dire “utilizzeremo le risorse per migliorare i servizi scolastici e socio assistenziali e quant’altro se non si conosce l’entità dei ricavi per ogni Kwh prodotto e la percentuale che resterà al nostro Ente?

Ritengo che il BIM non vada a sostenere un onere di tale portata solo per la bella faccia (e barba) del sindaco o perché questi siede nel Consiglio di Amministrazione della Capo Gruppo dello stesso Ente gestore del servizio idrico integrato. Insomma, non credo che non ci siano contropartite, magari anche pesanti o penalizzanti, per il nostro Comune. Sarei felice se il mio pessimismo risultasse ingiustificato…, attendo spiegazioni. Già, a questo proposito, stiamo vivendo esperienze poco lusinghiere in qualche comune vicino!

Nell’articolo poi, il sindaco annuncia (ma tiene coperte le carte) che: “abbiamo in mente altre iniziative nell’ottica dello sfruttamento delle risorse”. Perché non parlar chiaro ai cittadini? Forse ha intenzione di prosciugare il Rio Rin per altra centrale? A questo proposito vorrei far presente una priorità: esiste la ex diga Carulli che a molti sembra ora non in sicurezza (in certi momenti appare come uno scolapasta). Perché il sindaco e la sua Giunta non si sono preoccupati di analizzare ben bene questo impianto, rimetterlo magari in sesto e ripristinarne l’utilizzo, assicurando nel contempo un deflusso vitale delle “limpide e rumorose” sue acque?

L’annuncio sul Gazzettino può servire a promuovere l’immagine ma la gente avrebbe diritto di sapere (anche attraverso la minoranza, sempre che questa ne sia informata o che si voglia informare attraverso un utile “pungolo”) ogni risvolto di una operazione che, mi si consenta l’affermazione, non può basarsi soltanto sul modo sintetico dell’amministrazione di dare annunci a mezzo stampa.