Parco della Memoria di Pian dei Buoi: desolazione e abbandono: foto-riassunto
Allora: al post precedente trovate tutti i link ai singoli articoli dedicati all’argomento. Qui una rassegna fotografica che compendia quanto già dichiarato. L’ho già detto ma meglio ripeterlo: l’Anello dei Colli va senza dubbio “rinfrescato”, sia in termini di segni che di percorribilità. Quest’ultima, tuttavia, non risulta compromessa: talvolta gli schianti si sono messi di traverso al sentiero ma, oplà, basta oltrepassarli.
La desolazione e l’abbandono, che mi sembrano inequivocabili dalla rassegna fotografica, si percepiscono con più elevata intensità lì dove l’Anello dei Colli conduce – è questa la sua funzione – in prossimità delle postazioni ed in generale degli elementi che costituiscono la struttura del Villaggio Militare di Col Vidal. Nel Centenario dell’entrata in guerra dell’Italia (dicasi meglio: dichiarazione di guerra all’Austria-Ungheria…), un po’ più di cura non sarebbe guastata.
Tuttavia (come già detto): se della Memoria si preferisce il porco al parco, allora tutto va bene madama la marchesa.
(di seguito una raccolta di foto -su immagine unica- di come si presenta una porzione di Parco della Memoria (novembre 2015); cliccando sulla prima immagine si accede all’ingrandimento a 2000 pixel; a questo link di GoogleFoto l’immagine a 4000 pixel; nel secondo riquadro sottostante l’immagine zoomabile anche a schermo intero.)
(le foto si riferiscono al pezzo di Anello dei Colli compreso tra la zona A e la zona B, come evidenziato nell’estratto della carta che chiude l’articolo, sia sul percorso vero e proprio dell’Anello che nelle sue immediate vicinanze, lì dove ci sono opere militari recuperate da osservare)