Dicevo ieri che il disinteresse del sindaco di Lozzo di Cadore – lo strafottimento – riguardo al decoro da dare e mantenere alla Caserma di Soracrepa, bene patrimoniale del Comune, palesatosi nel lontano 2011, “si è dilatato nel tempo – inalterato nella sua biasimevole imperizia – giungendo ai nostri giorni”.
Ma per cercare di scuotere dal torpore letargico sindaco e amministrazione tutta, totalmente immersi in esso, la passata opposizione di Per la Gente di Lozzo aveva anche presentato, in data 03-05-2013, una Interrogazione su situazione ex caserma di Soracrepa:
[…] premesso che tramite il bollettino comunale distribuito nel mese di novembre del 2010 codesta amministrazione dava con enfasi la comunicazione a tutta la popolazione che la ex caserma di Soracrepa tornava a pieno titolo nelle disponibilità del Comune (“Il casermone appartiene a Lozzo e nessuno glielo toccherà mai più”
che da allora ad oggi l’edificio è sostanzialmente rimasto chiuso senza che si ponesse alcuna cura alle indecorose adiacenze del medesimo;
[…]
CHIEDONO
di essere relazionati puntualmente sulla situazione riguardante l’annosa vicenda, in particolare di ottenere ogni e qualsiasi ragguaglio sull’iter della causa e sulle prospettive di uscita definitiva dall’impasse che dura da molti anni. Questo anche in considerazione del fatto che gli istanti reputano superato dagli eventi l’annuncio ampolloso fatto sul sopracitato annuncio della chiusura definitiva della sentenza rivelatasi poi non corrispondente invero alla realtà. Tutto ciò anche nella consapevolezza che l’immobile per la cui nuova ristruturazione si era fatto cenno nel medesimo bollettino informativo, appare attualmente in uno stato di avanzato degrado e per nulla utilizzato.
Non è che si chiedeva chissà cosa eh: semplicemente un minimo di cura e conseguente decoro delle adiacenze della Caserma, quel tanto da far percepire al turista giunto a Pian dei Buoi, ma anche al valligiano (quello della “nosdra gomunità” tanto cara al sindaco), che il bene-caserma era seguìto e che l’amministrazione se ne stava prendendo cura.
Invece uno, a quelle condizioni, quelle che chiunque trovava e trova visitando il luogo, poteva anche pensare di essere in mezzo a una porcilaia.
E’ tuttora un cesso.
No perché va ricordato che il luogo, per la presenza del bivio e relativo parcheggio, della graziosa fontanella, dei pannelli informativi e soprattutto della chiesetta della Madonna del Ciareido, luogo visitato da papa Wojtyla, è sede di un non indifferente via vai.