Ricognizione della percorribilità degli Anelli e Vie di Lozzo di Cadore
Il Parco sentieristico Terre Alte di Lozzo di Cadore è nato per salvare dall’abbandono la rete sentieristica del nostro territorio. Si è sviluppato in una prima fase tra il 1985 e il 1990, il Primo Piano Sentieri, alla quale è seguita una seconda fase tra il 2002 e il 2004, il Secondo Piano Sentieri, che ha portato, anche, alla realizzazione degli Anelli e Vie di Lozzo di Cadore, un prodotto/servizio per l’escursionista preparato (insomma, un insieme di percorsi… per molti ma non per tutti).
Deve essere chiaro che l’esistenza di un prodotto/servizio escursionistico, come può essere eventualmente inteso l’insieme di percorsi che costituiscono gli Anelli e Vie, ma in generale qualunque altro percorso del Parco Sentieristico, va ricondotto ad una conseguenza collaterale di un ben più vasto e profondo progetto incardinato sui Segni dell’uomo nelle Terre Alte, progetto che ha come elemento prìncipe il Sentiero e che ha la finalità di salvare dall’abbandono la rete sentieristica “di un tempo” e, più in generale, di documentare i segni dell’attività dell’uomo sul nostro territorio nella loro evoluzione storica.
Detto tutto ciò, segnalo che ho preparato una mappa della percorribilità degli Anelli e Vie sulla quale (vedi discorsi già fatti qui e quo) ho riportato puntualmente gli “ostacoli” trovati percorrendo i singoli anelli. Al momento le condizioni stagionali hanno permesso la mappatura degli anelli 5, 8, 11, 13, 14, 28, 33 e 67, mentre sono da mappare i restanti 4, 16, 45, 50, 54, 63, 69. Le foto servono a dare un’idea del tipo di eventuale intervento di ripristino. I tratti con sottofondo in verde sono percorribili anche se presentano schianti a terra, essendo questi facilmente bypassabili; i tratti con sottofondo in rosso non sono percorribili e coincidono solitamente con aree più o meno vaste di schianti “affastellati”; i tratti in nero sono in attesa di ricognizione.