A PROPOSITO DELLA ECLETTICA NATURA DEL BOL-COM
di Cagliostro
Ho finalmente potuto leggere, sulla Pravda locale, il radioso consuntivo della legislatura che si va chiudendo. Il ghost-writer che si è prestato alla bisogna (dallo stile, escluderei che l’autore sia colui che è assiso sullo scranno più alto del botanico Palazzo) deve possedere elevate qualità di turiferario/flabellatore. Credo che il tono enfatico sia andato ben oltre gli stessi input ricevuti, giacché la solerzia incensatoria, camuffata da un ‘periodare’ piano ed alquanto disinvolto, promana e trasuda in ogni rigo. La esigenza elettoralistica di ottenere per la terza volta un bulgaro consenso si intravvede lontano un miglio. Ma era proprio necessario, mi domando e chiedo, un tale dispendio di energie e denaro (pubblico?!)?
E lo sforzo profuso nel vantare tutti questi asseriti meriti non nasconderà forse il solito intendimento di obnubilare certe scomode verità, spruzzando dovizia di aglio e limone negli occhi dei soliti sostenitori disinformati e creduloni? Se la sicurezza circa l’esito positivo del rinnovo fiduciario è quella che viene sottolineata ad ogni pié sospinto (ed io non ho dubbi che così, purtroppo, sarà), che bisogno c’era di tanto strombazzamento? Si è trattato soltanto di un pleonastico vezzo autoreferenziale nel fare sfoggio di un bilancio così smaccatamente ( e falsamente) colorato di rosa? O non è piuttosto il caso che l’enfasi nasconda intrinsecamente una coda di paglia, una certa cattiva coscienza, una mal riuscita tinteggiatura di calce data da un improbabile imbianchino su di un muro che muffa e ‘fuffa’ hanno abbondantemente annerito?
L’elenco puntiglioso di quanto sarebbe stato benevolmente fatto a beneficio dell’intera cittadinanza, parte dal presupposto che una tale mole di realizzazioni (investimenti infrastrutturali e servizi) sarebbe stata approntata ed affrontata con il prevalente ricorso a finanziamenti esterni i più variegati, il tutto senza soverchio impiego di risorse proprie e, soprattutto, senza taglieggiare i cittadini mettendo le mani nelle loro tasche con vessazioni da gabellieri. Va infine sottolineata la ulteriore nota di merito attribuita a lor signori dal Bol Com: in un contesto così negativo, in tempi di vacche magrissime, anzi scheletriche, il prodigio è avvenuto a dispetto dei sostanziosi tagli intervenuti nei trasferimenti dal Centro.
Lo scorso 4 Maggio, alle ore 18,47, commentando l’articolo del redattore dal titolo “ Migliorati i servizi nonostante la diminuzione dei finanziamenti statali/2 (della zecca comunale)”, così mi esprimevo sulle possibili motivazioni alla base dei fantasmagorici risultati vantati dal Duo di Piadena in una congiuntura estremamente negativa:
[…]
- Si è forse in presenza di poteri non comuni, quasi miracolistici, oppure siamo nel campo del paranormale (dallo Zingarelli: “…detto di fenomeni non soggetti alle normali leggi fisiche o psichiche”);
- Se la condizione di cui al punti 1) non fosse corrispondente alla realtà, bisognerebbe pensare che i due mirabolanti e contrastanti assunti (autentico ossimoro: – risorse, + servizi) sottintendessero che, in precedenza, ci fossero più risorse e che, lapalissiana conseguenza, fossero stati meno curati i richiamati servizi resi alla cittadinanza… In poche parole, nell’ultimo periodo, pur in presenza di una crisi devastante ed a corto di mezzi, i responsabili della Cosa Pubblica avrebbero di molto migliorate le proprie performances, con implicita ammissione, però, di una pregressa negligenza nell’espletamento dei loro doveri (in situazioni oggettivamente più rosee).
- L’ultima fantasmagorica ipotesi da valutare era ed è quella che il rebus fosse stato risolto con il ricorso alla zecca comunale messa in funzione nel magazzino di Palazzo Mubarak per la stampa dei Manfredabonds. Ipotesi molto suggestiva e verosimile e che spiegherebbe in modo esaustivo l’arcano….
Il mio attuale intervento vuole indirizzarsi su tre precise direttrici:
a) Alcune confutazioni in materia di investimenti in infrastrutture;
b) Puntualizzazioni in fatto di imposizioni fiscali in senso lato;
c) Valutazione sulla carenza e genericità prospettica ed assenza di una vera impostazione programmatica degna di questo nome sotto i profili sociale, civile, economico, di difesa del territorio ecc.
Punto a):
- Il richiamato investimento nella centralina di Vellezza, a mio avviso, pecca in fatto di trasparenza. Non è stato infatti evidenziato a dovere il rapporto costi/benefici proiettato nel tempo con un preciso dettaglio della ipotesi reddituale. Ma, soprattutto, non è mai stato chiarito il mistero dell’acquisto di due appezzamenti di terreno in modo forfettario e chiaramente esorbitante (Euro 5000 + Euro 3800, se non ricordo male), il tutto attraverso una delibera priva di dati catastali (dimensioni delle aree, tipologia del suolo, rendita e dati identificativi ulteriori) e di una perizia di stima. Paura di procedere ‘forzosamente’? Timore di crearsi inimicizie, magari a livello parentale?
- La vicenda della caserma è stata tratteggiata in modo (volutamente?) approssimativo, tanto che non si riesce a capire se effettivamente la vicenda è chiusa o meno e se l’inerzia nella salvaguardia del cespite nuovamente degradato nasconda, magari, verità recondite. Poca anche la chiarezza sulla futura destinazione d’uso. Dopo le numerose nefandezze che la vicenda ha riservato, si dice ora che la Caserma “è stata salvata dalle sgrinfie di improvvidi profittatori”. Si passano però sotto silenzio, le coperture offerte a chi questo guaio molto dannoso ha provocato. Per non dire poi di errori, dabbenaggini, insipienze e quant’altro messi in luce nel passato remoto e prossimo….
- Si mena poi vanto per la “creazione” del museo della Latteria. Bene. Ma perché non fare anche riferimento alla spesa esorbitante, comunque sostenuta con soldi pubblici, ed alla assegnazione di gran parte delle opere a ditte di provenienza vicentina (Costo del bagno Euro 28.000, ndr)?
- Palazzo Mubarak. Su più aspetti della vicenda si è ampiamente parlato, a suo tempo, su questo blog. Progetto esteticamente risibile. Impegno del Comune parziale ma molto gravoso. Operazione “do ut des” con il Gal? Comodato d’uso gratuito dei locali. Quale la contropartita? Soltanto l’onore della presenza di tale ‘Ente-struttura’?
Punto b):
L’attuale compagine si compiace di non aver aumentato le imposizioni fiscali e tariffarie, si compiace dei risultati raggiunti in fatto di servizi nonostante le avverse congiunture economico-finanziarie. Bene! Ma le addizionali Irpef mi sbaglio o non sono forse state aumentate? Per la raccolta e smaltimento dei rifiuti viene affermato che le tariffe sono ferme al 2004!! Ma tenere ferme le bollette al 2004, mentre nel frattempo è intervenuto il lusinghiero risultato che si sbandiera, non costituisce per caso equiparazione ad un pratico aumento del gravame? Perché non praticare una congrua riduzione come fatto, ad esempio, dai Comuni di Calalzo, Belluno, Ponte nelle Alpi (ed altri ancora)? E’ mai possibile che si accampino giustificazioni risibili e si faccia orecchie da mercante?
Voglio qui fare cenno alla bolletta idrica inopinatamente caricata di un insopportabile aggravio per coprire ‘ il buco nell’acqua’ di BIM-GSP creato, comunque dalla confraternita sindacale e non certo dagli ignari cittadini-utenti. E la oscena proposta, prima scartata con altre di uguale oscenità, poi riproposta e fatta approvare, sapete che è parto anche della fantasia di uno dei così detti ‘saggi’, l’attuale vice Presidente di BIM Consorzio, tale Mario Manfreda? E la vicenda è ora in fase di contestazione nelle opportune sedi…
Punto c):
Il programma presentato da “Lozzo per il Bene Comune” a me è sembrato, fin dal semplice titolo della lista, un autentico ‘lapsus froidiano’ da parte di chi, da 10 anni, è detentore di un Potere oligarchico, mai visto prima alle nostre latitudini. Occorre ricordarlo? Basti pensare alla vicenda madre del noto pianoro, con sanatorie sui-generis caratterizzate da abbondante generosità a beneficio dei pochi pseudo concessionari, con input impropri sulla durata quasi centenaria, perfino rinnovabile. Per ogni altro deplorevole aspetto della vicenda, faccio rinvio a quanto già scritto su queste stesse colonne.
Scorrendo ora la summa manfrediana dei buoni propositi, si ha la chiara sensazione di una genericità sconcertante e di omissioni non di poco conto. Nessuno che abbia pensato ad un taglio (meglio, alla soppressione) della addizionale Irpef, non una parola poi sulla possibile creazione di un Fondo di solidarietà a favore di disoccupati, cassaintegrati, incapienti. Non si riscontra la previsione di incentivi alle nascite (come, di contro, fatto in altri paesi) o di una contribuzione per i ricoverati nelle varie strutture per anziani… Silenzio assoluto sulla tassazione delle seconde case e sulla Tasi…, forse perché la legge consente di prorogare la decisione nel 2° semestre, ossia dopo il responso elettorale…
Si parla tanto di turismo, di ‘ludiche’ performances sulle ciaspe, sugli sci da fondo o da alpinismo ecc. ecc.. Ma il vero turismo si fa con il favorire lo sviluppo della vera ricettività (albergo diffuso, mai sentito parlare?), con strutture per il soggiorno degne di questo nome, con l’incentivo agli addetti, agli esercenti, ai commercianti, con una più adeguata e moderna pubblicizzazione delle proprie potenzialità.
Infine, per quanto concerne la cura e la salvaguardia del territorio, perché non programmare forme innovative di accentramento della frastagliata proprietà prativo-boschiva e varare piani di vera riqualificazione per aree omogenee? E’ questa una idea di cui ho sovente parlato su questo blog ed ora noto che una proposta del genere viene illustrata su Il Cadore dal Dr Forestale Costantino Pinazza… Visto che si è tanto bravi a rendere al meglio i risultati amministrativi anche in tempi di ‘carestie’ e visto che si è anche molto attivi nella ricerca di finanziamenti a fronte di progetti e bandi europei, statali e regionali, perché non parlare anche di Revis e/o di una radicale sistemazione della strada del Genio (non soltanto quindi della semplice asfaltatura, che si dice già essere finanziata)?