Ecomont: la discarica di Mura Pagani va chiusa (E grazie al razzo!)
Nel video sottostante si parla della chiusura della discarica di Mura Pagani (in comune di Longarone) gestita dalla Ecomont (società pubblica di 15 comuni tra cui quelli che fanno capo alla CM Centro Cadore). La discarica non è più agibile dal febbraio del 2010 (momento in cui i “geni della differenziata” centro-cadorini uscirono – giocoforza – dalla lampada per inventarsi la raccolta separata dell’umido…) ma risulta “tecnicamente” ancora aperta. Il presidente di Ecomont dice che la discarica costa, in stand by, 200.000 euri. Nel commento del video si dice anche che, siccome i rifiuti stanno calando (sia per la crisi che per effetto della raccolta differenziata), “quella discarica va chiusa” (che direste voi? dai che ormai lo sapete: “E grazie al cazzo!”).
Cosa dire della discarica? Non la stai usando, non puoi, l’eventuale riutilizo è subordinato a modifiche strutturali e gestionali (che la Provincia deve approvare e che comunque non sono gratis), la stai tenendo in “stand by” e facendolo ti costa 200.000 euri l’anno. Cosa fare? Tienila no? Sul comodino, fra i più cari ricordi!
Per chiuderla definitivamente – non potendola usare – hai bisogno di sapere che la crisi sta abbassando i consumi e, quindi, i rifiuti? E allora sarà ancor più di conforto sapere che con la raccolta differenziata (pratica voodoo che i klingoniani ci costringono a fare pur risiedendo essi su Alpha Centauri) i medesimi dovrebbero – nel prossimo futuro – essere confinati in una percentuale non più alta del 15%, destinata a diminuire se solo dovessimo abbracciare la filosofia del “Rifiuto Zero”.
Il presidente di Ecomont (nel video riferendosi alla discarica): “perché in ogni caso è un costo. Costa 200.000 € tenerla in stand by e quindi noi puntiamo a chiuderla e adesso abbiamo presentato un progetto finale alla Provincia che nel giro di un mese dovrebbe essere approvato”. Bene no? Un po’ lentini ma inesorabili. Tutto è bene quel che finisce bene. Ma poi mi sono ricordato di un articolo sull’argomento, apparso due anni fa sul Corriere delle Alpi e che in seguito propongo sforbiciato, nel quale Padrin (sindaco di Longarone, socio di maggioranza di Ecomont) affermava che:
In ogni caso Mura Pagani porta con sè dei costi per molti anni: i mutui contratti per gli investimenti fatti e la gestione post mortem. «Dobbiamo trovare una soluzione per liberarci della discarica, perché finché ci resta in mano in queste condizioni rimarrà il problema»
Domanda che sorge spontanea: con la chiusura defintiva della discarica di Mura Pagani, i costi della gestione “post mortem” della medesima sono spariti o, se no, chi è il soggetto che se ne farebbe carico?
BELLUNO. Appesa a un filo sempre più sfilacciato. E’ delicatissima la situazione finanziaria di Ecomont, società pubblica che gestisce i rifiuti in 15 comuni tra il Centro Cadore, il Longaronese e lo Zoldano.
Si fa carico di spiegare i fatti più recenti Roberto Padrin, sindaco di Longarone, Comune che con il 30% delle quote è socio di maggioranza di Ecomont. […] «Il primo febbraio 2010 i conferimenti dei rifiuti alla discarica di Mura Pagani sono stati interrotti perché la struttura era esaurita». […] «Da quel momento sono iniziate le difficoltà vere», continua Padrin.
[La Provincia] dopo la “chiusura” di Mura Pagani, ha imposto all’area geografica di Ecomont di portare i rifiuti al Maserot di Santa Giustina, sito intermedio per i rifiuti di gran parte del bellunese e destinati poi all’incenerimento in impianti fuori provincia. «Il problema è che portare i rifiuti a Maserot», dice Padrin, «ha costi elevatissimi, che hanno portato a far crescere le tariffe. […] Nel frattempo la Provincia ha chiesto anche di adeguare la raccolta differenziata agli standar, in linea con le politiche già diffuse in gran parte del bellunese (l’area Ecomont era molto al di sotto della media). «E’ giusto», riconosce il sindaco di Longarone, «la politica dell’ente Provincia è da condividere […] ma costringerci a portare i rifiuti al Maserot, senza alternative e senza una programmazione per tempo, ha messo tutti noi in ulteriori difficoltà».
Per fare la differenziata spinta, Ecomont già provata finanziariamente, ha dovuto fare investimenti importanti: nuovi bidoncini, mezzi attrezzati e due ecocentri. «E nel frattempo mancavano le entrate della discarica», ricorda Padrin. «Per evitare difficoltà sempre maggiori abbiamo chiesto alla Provincia di riaprire Mura Pagani, ma l’autorizzazione al progetto elaborato da Ecomont non ci è mai arrivata». Sono tre le richieste alternative fatte alla Provincia su Mura Pagani: permettere la riattivazione della discarica sulla base del progetto di Ecomont, oppure prendere in carico la discarica, o ancora chiuderla ufficialmente facendola anche sparire dal Piano provinciale dei rifiuti. In ogni caso Mura Pagani porta con sè dei costi per molti anni: i mutui contratti per gli investimenti fatti e la gestione post mortem. «Dobbiamo trovare una soluzione per liberarci della discarica, perché finché ci resta in mano in queste condizioni rimarrà il problema».[…](Corriere delle Alpi 24 giugno 2011)