Non di solo pane si vive, certe curiosità (e un carciofo) possono aiutare a vincere il logorio della vita moderna (Calindri dixit).
Ricorderete che nei giorni scorsi il plotoncino dei sindaci centro cadorini calò a Belluno dalla prefetta per portare in dono un sacco di “sensazioni” e “percezioni” (qui il primo post e qua il secondo: a proposito, la serie dedicata all’evento non è mica finita eh, manca perlomeno la puntata della “legalità”, prossimamente su questi pixel). La scelta dei tempi dei primi cittadini non fu proprio la migliore, perché la prefetta stava facendo le valigie per lasciar posto ad altro servo dello stato in arrivo. Ma i nostri, comunque, in qualche modo fecero il loro numero.
A quel numero, come riporta lo stesso sindaco di Calalzo, ci fu chi batté il ferro de “l’uso smisurato di etilometri ed autovelox” e chi invece “si è concentrato maggiormente sulla questione della cartellonistica ed i relativi problemi con l’Anas (vedi sindaco Ciotti ) e sulla questione cigli stradali che ad oggi (non solo alla data della riunione ) versano in molti paesi in condizioni deplorevoli.”.
Finito il numero e ricevuta la benedizione prefettizia, i nostri tornano a casa e si mettono subito a fare i compitini. E De Carlo cosa fa?
Lui che ha sputato fuoco e fiamme contro etilometro e autovelox, mentre gli altri si affannavano a parlare di cigli stradali e cartelloni, lui, al motto cheguevariano di “lamentarsi sì ma poi agire” (fu così che il Che infiammò metà Sud America), lui, dicevamo, mica s’inventa qualcosa per mitigare il problema sprint-etilico, no, ti va a … tagliare l’erba sui cigli stradali.
Come a dire: toccherebbe all’Anas, ma l’Anas non lo fa, allora lo faccio io, poi qualcuno pagherà …
Che rima, che poeta che sono. Io un piccolo consiglio (anche questo non richiesto) ce l’ho. In tutte le occasioni in cui le pattuglie si dovessero fermare per controlli etilici e di velocità, il sindaco potrebbe mandare i suoi delatori un po’ prima dell’odioso appostamento con un cartello tipo “Comune di Calalzo – Servizio antietilometro e antiautovelox – ATTENZIONE, pattuglia a 100 metri“.
Inoltre, sempre nel quadro delle curiosità, mi chiedo cosa potrebbero mai fare gli altri, cioè i sindaci che si sono ‘battuti’ per la “pulizia dei cigli”. Che si possano mettere, nottetempo, a tirare con la fionda pallottoline rinsecchite di ciunga sul culo degli agenti di pattuglia per costituire un primo germe di autodeterrenza?
Ad ogni buon conto è da scolpire nelle nostre menti, a futura memoria, il motto “lamentarsi sì, ma poi agire“.
(foto: invasionealiena.altervista.org e sindacodicalalzo.blogspot.it)