… crediamo sia pericoloso il clima di violenza travestito talvolta da satira politica …
Che per scrivere sciocchezze e/o cazzate (nei vari calibri: piccole, grandi, gigantesche, colossali) non ci fosse il bisogno di essere giornalisti, lo sapevamo già dall’esistenza del bolcom. Le varie edizioni fin qui succedutesi rappresentano infatti la prova che la categoria dei sindaci ha una particolare predisposizione nel produrre un genere letterario in cui le sciocchezze trovano diffusa rappresentazione.
A conferma di tutto ciò si è unito al coro il sindaco di Calalzo (gemellato con quello di Perarolo) che sul proprio blog, in relazione alla recente vicenda che ha visto coinvolto il sindaco di Vigo, così scrive:
« … Al di là del singolo episodio crediamo sia pericoloso il clima di violenza travestito talvolta da satira politica che purtroppo sta prendendo piede a tutti i livelli. Troppo spesso politici ed amministratori che mettono la propria faccia e lavorano per la gente, vengono resi destinatari di insulti ‘giustificati’ da una libertà di parola, di critica e di satira, campagne di diffamazione che poi avvallano comportamenti violenti. L’aggressione fisica ad Antonio Mazzucco è anche frutto di questo clima che non ci piace e che non vogliamo tollerare, perchè in individui evidentemente poco equilibrati rischia di sfociare nella violenza più brutale e inspiegabile, colpendo per di più un sindaco il cui operato è sempre stato limpido ed efficace a servizio della sua gente»
Non so di preciso a chi si riferiscano i nostri “messia”, quando parlano di “clima di violenza travestito talvolta da satira politica”, ma essendo mia opinione che trattasi di cazzata colossale (cavolata se volete, ma oggi le due parole sono equivalenti), mi sento in dovere di dire la mia. Che cosa dire dunque a questi paladini della libertà d’espressione?
Primo: cari sindaci, non vi ricordate proprio quando, ognuno con la propria faccia di bronzo (eufemismo per non usare espressioni leggermente più colorite), siete venuti da noi ad elemosinare il nostro voto? Non ce l’avete mica chiesto in cambio dell’assoluta fedeltà. Non vi ricordate che tremavate come poveri pulcini, incerti sull’esito del voto?
Secondo: ora che sindaci siete diventati, credete forse di potervi ergere al ruolo di podestà con una sorta di Ovra al vostro fianco pronta a vigilare e soprattutto reprimere le “residue” azioni sovversive? Credete forse di essere dei figli di un Dio maggiore solo perché siete diventati primi cittadini (metaforicamente, molto metaforicamente)?
Terzo: è vero, “politici ed amministratori mettono la propria faccia e lavorano per la gente”. Ma la vostra mammina non ve l’aveva detto che da secoli il ruolo di sindaco (marìgo) comporta qualche problemino? Pensavate di sedere sullo scranno più alto di questi piccoli paesi a prendere il sole e trastullarvi? Nessun ve l’aveva detto che esistono le opposizioni e le opinioni pubbliche? Volete essere gli unici ad avere il proprio blog (o il bolcom) e disporre della possibilità di nutrire con le vostre informazioni le nostre poveri menti di sudditi obbedienti?
Suvvia, guerrieri della vostra tempra, con tutti gli epocali problemi che siete chiamati a risolvere, non vi vorrete accanire contro “quattro parole travestite da satira”.