In seguito al coraggioso enunciato del pidiellino regionale Bond (esemplare della Casta regionale) che propone di eliminare il vitalizio e tagliare della metà ogni voce della busta paga dei consiglieri regionali, fa seguito un intervento dell’onorevole Paniz (esemplare della Casta parlamentare) che così difende gli stipendi dei parlamentari:
In chiusa, a Paniz va pure l’onore delle armi per avere difeso, di questi tempi e dopo quel che avevano detto solo dieci minuti prima Bond e Cortelazzo, gli stipendi dei parlamentari: «Tutti sanno quanto guadagno, dunque sanno che non ne faccio una questione di soldi ma di dignità. Ci sono colleghi che ormai si vergognano di dire che sono deputati. Ebbene, quando sono entrato in parlamento guadagnavo 7 mila euro netti al mese. Ora, tra un taglio e un contributo di solidarietà, sono a 1600 euro. Di questo passo nessuno vorrà più fare il parlamentare, perderemo le menti più brillanti: questa guerra senza quartiere alle istituzioni finirà per sgretolare il Paese».
Ora, qualche giorno fa l’onorevole, riferendosi all’indennità percepita (una delle voci che formano lo stipendio di un parlamentare), ha sostenuto, con esempio matematico, che in seguito alla manovra ed ai tagli imposti (peraltro drasticamente ridotti da un provvidenziale emendamento rispetto a quanto annunciato) gli restavano sì e no 300 euri. Adesso sostiene, e sembra logico pensare che si riferisca a tutto lo stipendio, che non arriva a 1.600 €. Non solo, ma si esibisce in un triplo salto mortale, come neanche un trapezista del Cirque du Soleil saprebbe fare, dicendo che “Di questo passo nessuno vorrà più fare il parlamentare, perderemo le menti più brillanti: questa guerra senza quartiere alle istituzioni finirà per sgretolare il Paese”.
Che mondo del cazzo. Uno va a fare il parlamentare, neanche si rende conto di entrare a far parte di una Casta, lo lusingano facendogli credere che questa avventura lo coprirà di soddisfazioni ma anche di ricchezze e privilegi … per poi scoprire che non è così. Un mese dopo tiri sì e no 1.600 euri. Onorevole Paniz, riesce mica a farci un esempio matematico anche di questo caso?
Perché, vede, sul sito della Camera la paginetta che riporta il trattamento economico dei deputati (o dei senatori) riporta l’elenco delle varie voci che compongono il vostro stipendio. E solo uno Stato di merda, ma veramente di merda, riuscirebbe a comprimere a 1.600 euri uno stipendio composto (voci mensili) da una indennità pari a 5.486 € (al netto delle varie trattenute), una diaria di 3.503 €, un rimborso spese di 3.690 €, un rimborso spese di trasporto e viaggio di 1.107 € (senza contare il rimborso per spese telefoniche, la miriade di agevolazioni e l’accesso gratis ad aerei, treni ecc., l’assegno vitalizio), che assommano a 13.786 €.
Però è possibile, in Italia tutto è possibile. Ne siamo esterrefatti: ci spieghi, onorevole, i perfidi meccanismi per i quali 13.786 € riescono a tramutarsi in 1.600 €.
E che ci creda o no, se alla fine le restassero davvero solo 1.600 euro, ne sarei desolato. Al punto che vorrei porle questa domanda: ma chi cazzo glielo fa fare di fare queste figure per quella misera manciata di euro?