#blackout-del-Cadore 30-12-2013 (ve lo scrivo io l’esposto in procura)
(a nome di tutti i sindaci del Cadore – quelli di Calalzo e Lozzo tuonavano e si sbracciavano minacciando di ricorrere alle vie legali! Uuuuuh! ‘Sti qua dovevano promuovere la class action e un esposto in procura!! E provare con le vie del Signore noo?? Anche in questo caso, come volevasi dimostrare! A un anno di distanza che cazzo di risultato hanno portato?
Nada de nada de nada.
Hanno solo calato le braghe. Ma c’arriveremo pian pianino, giorno per giorno, rievocazione per rievocazione. Palloni gonfiati che le mongolfiere sembrano biglie. Ve lo dicevo che era tutta fuffa)
black out in Cadore: cari sindaci, ve lo scrivo io l’esposto in procura (voi incatenatevi nudi in prefettura)
I sindaci Luca De Carlo e Mario Manfreda, a nome di tutti i sindaci del Cadore, tuonano e si sbracciano sul Corriere delle Alpi e
… minacciano di ricorrere alle vie legali. Aspetteremo che finisca l’emergenza, poi lunedì ci troveremo attorno a un tavolo per promuovere una class action e per preparare un esposto alla procura.
Cari sindaci, ve lo scrivo io l’esposto in procura. L’esposto in procura non si nega a nessuno, te lo insegnano anche al corso per Giovani Marmotte. E’ come scrivere una lettera ad un quotidiano, né più né meno, solo che arriva in procura. Il senso è che qualcuno ventila l’ipotesi che qualcun altro, sotto certe condizioni, non abbia fatto tutto quello che, per dovere, avrebbe dovuto fare. Poi la procura decide se e con che grado approfondire, verificare, indagare la questione. Un esposto in procura non impegna, può dare al massimo qualche piccolo fastidio.
Lo ripeto: ve lo scrivo io. Ho qui una miracolistica scorta di tequila che mi può aiutare a comporre un capolavoro di esposto. Fidatevi.
Anche la class action è una bella cosa, ideale per problemi sì vastamente coinvolgenti come gli accadimenti legati alla ormai celeberrima “tempesta di Natale”, ottima anche per tutti gli struzzi che così possono tirar fuori la testa e battersi forte il petto manifestando inaspettato coraggio. Ma è davvero una bella cosa: sarebbe stupendo se i sindaci ne confezionassero una propria. Inizia da oggi, qui, in questo istante, il solenne conteggio del tempo necessario a veder varata la minacciata class action dei sindaci cadorini: ad ora, un giorno trascorso.
Mentre io vi scrivo l’esposto (ma posso anche interessarmi alla class action) voi, sindaci cadorini, dovreste decidere di dar vita ad una protesta non simbolica – come sarebbe l’esposto – ma vera e dirompente. Dovreste a turno denudarvi ed incatenarvi davanti alla prefettura per una notte ed un dì: vi preparo io il “rancio dei sindaci tuonanti” e mi offro di imboccarvi.
Dimostrato al mondo che tempra di sindaci abbiamo (sono certo che i primi cittadini mutandati farebbero il giro del globo in men che non si dica, con la CNN a far da apripista alla diretta non-stop), stessa sorte dovrebbe toccare ai capi delle varie associazioni (artigiani, commercianti, industriali) seguiti dalle rappresentanze sindacali per giungere, a colpi di 10, alla gente comune. Orsù, sindaci, non fa poi così freddo.
Tutto il resto è fuffa!