Zaia raglia (se passa Sappada…)
Il Capitan è diventato un capiton (anguilla, vedi anche qui). Potrei capire una certa mestizia, quella del papà che, a malincuore, vede la figlia ormai grande andarsene di casa per i fatti suoi. I risultati referendari si rispettano e basta. S’è espresso un intero paese, sono cazzi loro. Sono anche cazzi nostri, ovvio, ma allora prendiamoli in mano, sti cazzi nostri, e facciamoci valere. Lo schifo è aspettare “una vita” che quattro coglioni a Roma si esprimano, invece che semplicemente ratificare la scelta di una popolazione.
Sti qua – che sarebbero i leghisti, visto che i legaioli (alla Tosi) ce li siamo lasciati alle spalle – sono passati dall’ideale indipendentistico (del Veneto) alla supposta dell’autonomia speciale (sempre per il Veneto), dal federalismo al federaglismo. Fosse vero, che ci fa andare via tutti (col cazzo, se dipendesse da lui), non resterebbe che tifare perché Sappada continui sulla strada scelta. Non dovrebbe essere necessario tifare, ché quella raggiunta da Sappada dovrebbe essere una garanzia costituzionale, ma, dai taliane, te ne devi sempre guardare.
Zaia: «Se passa Sappada, faccio andare via tutti»