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Belluno è salva: ora bisogna lavorare per rendere la Provincia elettiva ed Autonoma
Dal sito del BARD – Movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti:
La notizia giunta da Roma che prevedere la deroga per la Provincia Belluno, in quanto totalmente montana insieme a Sondrio, riconosce chiaramente una specificità alla nostra terra e ci riempie di gioia e speranza. Gioia per i 4000 Bellunesi che sono scesi in piazza il 24 ottobre, così per per tutti quelli che hanno seguito la manifestazione da casa ed avrebbero voluti essersi. Per le istituzioni Bellunesi, che non si sono arrese ad un futuro infausto e di marginalità, che sembrava già scritto. E per tutte le persone che hanno inciso con il loro lavoro, magari silenzioso, perché questo risultato potesse essere deciso nelle sedi di governo.
E c’è speranza. Perché se una cosa è certa è che il percorso è appena cominciato ed ora dobbiamo costruire le nostre istituzioni con una Provincia Autonoma, elettiva e in una regione alpina. Come Trento e Bolzano.
Anche per questo va riconosciuto pienamente il merito ai comuni referendari, che per primi hanno messo in evidenza il disagio del vivere in montagna in una regione di pianura. E per primi, con coraggio, hanno indicato una strada, ora seguita coraggiosamente da molti altri.
Non ci fermeremo, finché i Bellunesi non avranno le condizioni per poter vivere in montagna come i nostri vicini. Con i Bellunesi, questa volta, andremo fino in fondo.
Provincia di Belluno verso la deroga: più dei fuochi poté la Pa.Tre.Ve.
I tecnocialtroni del gobierno sono al lavoro, le cose van prese con le pinze ma … sembrerebbe che:
Padova si unirà a Treviso. Belluno verso la deroga
L’ipotesi del governo: l’obiettivo è la Pa.Tre.Ve. Più tempo ai Comuni per decidere. Rovigo va con Verona. Il voto in Cdm
[…] L’obiettivo ultimo, benedetto dal governo, è infatti la progressiva costituzione, di annessione in annessione, della Pa.Tre.Ve., l’ormai mitologica «capitale del Nordest» vagheggiata nei convegni fin dai primi anni Novanta.
[…] Belluno salva Infine, c’è Belluno. Le manifestazioni di piazza, con i falò sui pendii ed il vescovo a suonare le campane, unite all’attività di lobbying in parlamento, alla fine sembrano aver dato il risultato sperato: la Provincia verrà salvata perché «interamente montana» e, come tale, non assimilabile alle altre realtà sparse per l’Italia (come Belluno, ci sono solo Sondrio, salva pure lei, e Verbania-Cusio-Ossola, mai neppure presa in considerazione). Le indiscrezioni da Roma lo danno per certo: «La deroga a Belluno verrà riconosciuta già dal governo. Se così non sarà, si provvederà in parlamento, prima della conversione del decreto».
Se così fosse avremmo fatto solamente un primo passo. Perchè se resterà, resterà non dimezzata, decimata. Perché sarà un ente di secondo grado. E non se ne va fuori. O di primo grado, votata da tutti noi, o niente: perché se va in mano ai sindaci, scusate eh, ci dovremmo toccare scaramanticamente gli zebedei fin dal primo mattino. E non sarebbe una bella cosa.
uno scatto d’orgoglio degli idivisti bellunesi sul salvataggio delle province montane di Belluno e Sondrio
Dai che fra due giorni c’è Halloween e quelli dell’IDV potranno andare in giro con le zucche vuote con dentro la candela accesa per far paura ai passanti (come facevamo noi da bambini, attingendo alla nostra tradizione, senza il bisogno di importare nulla dall’Amerika). Così la gente si potrà accorgere di loro, degli idivisti.
C’è un altro motivo per cui ci si potrebbe accorgere di loro, di quelli dell’IDV dico: loro hanno sempre voluto eliminare le province, TUTTE. Poi si sono emendati e, la frangia belumat dell’IDV, ha proposto che l’eliminazione fosse TOTALE tranne le due province interamente montane, Belluno e Sondrio (cosa di per sé, dal nostro punto di vista, nobile).
Che però (a livello nazionale) è come dire che “tutti gli altri vanno a puttane” mentre tu no, tu invece , quando lo fai, lo fai per sostenere i bisogni delle prestatrici d’opera. Va registrata, per la seconda volta, la buona volontà in nome della nostra specificità montana. I maggiorenti hanno annuito col capo, come sanno fare tutti gli asini, ma poi si sono scordati delle istanze della frangia belumat che, calpestata, così si lamenta:
Con una lettera indirizzata ai vertici regionali e nazionali, Marotta, Donadi, Rota e Di Pietro, lo stato maggiore bellunese dell’Italia dei Valori ha minacciato la restituzione della tessera al partito.
“Alla luce del pressoché completo disinteresse da parte dei responsabili IDV verso le problematiche che sollevano l’abolizione totale della nostro provincia bellunese – recita la nota a firma di Luca Funes (coordinatore provinciale), Claudia Rocco (vice coordinatore), Cristina Muratore (responsabile Idv donne provinciale), Vittorino Candeago (tesoriere) , Fabrizio Soppelsa (responsabile idv giovani), Angelo Levis e Roberto Baldan (ex coordinatori provinciali) e Giovanni Perale – vogliate prendere nota di quanto segue.
Premesso che, orgogliosamente, abbiamo partecipato alla manifestazione in piazza a Belluno per chiedere il salvataggio dell’ente provincia con tutte le forze politiche (senza simboli in piazza) e con oltre 2 mila persone. Come proposto e deciso durante l’ultima assemblea IDV in sede di Belluno (metà ottobre), vi informiamo che noi iscritti intendiamo rigettare in blocco la tessera del partito.
A motivazione di questo indignato gesto c’è la cattiva fede dei massimi rappresentanti quando, sia nella persona di Di Pietro che Donadi, avevano promesso primaria attenzione verso la continuità delle spopolate provincie di confine (SONDRIO e BELLUNO). D’altronde era suonato alquanto stonato che IDV a Roma aveva sottoscritto l’abolizione di “tutte le province” (nessuna esclusa) solo un mese dopo che Donadi, invitato da Angelo Levis e da Moreno Broccon, aveva fatto quella famosa conferenza ad aprile 2012 in cui promettevano la specificità per Belluno.
Se non ci sarà risposta alla nostra azione, nè alcun cambio di rotta riguardo alla possibilità sulla gestione autonoma del nostro territorio, procederemo in tal senso lasciando a Venezia ed i suoi rappresentanti la copertura politica nel bellunese sino alla frontiera”.
Bene, un po’ di orgoglio non guasta. E’ forse utile ricordare che – sempre a livello nazionale – altre dovrebbero essere le preoccupazioni degli idivisti. La parola Report fa venire in mente niente? Neanche l’ho guardata, non mi sarebbe servita a nulla, tanto mi è chiaro che l’IDV è uguale se non peggiore degli altri partiti tradizionali, quando si tratta di mangiare alla greppia del finanziamento pubblico (e non solo). Preoccuparsi delle manie immobiliariste del capo no eh? A giudicare dai primi commenti la Gabanelli deve aver svegliato parecchi italioti con una doccia gelata. Meglio tardi che mai.
Salviamo la Provincia di Belluno 24 ottobre 2012: la gente bellunese c’è
guarda tutte le foto della manifestazione sul Corriere delle Alpi, leggi Più di 4000 in corteo per Salvare la Provincia di Belluno.
Paniz, santo subito
La provincia di Belluno o resta tale o viene accorpata. In matematica binaria si tratta di ZERO e UNO, SI-NO, ON-OFF. Secondo voi, a quale trattativa si riferirà il deputato Paniz, quando dice che la sta conducendo in totale solitudine? Che intricate vicende dovrà sbrogliare per convincere il ministro? A quale sottile arte del convincimento si appellerà il deputato PDL per evitare che il territorio della nostra provincia sia selvaggiamente deflorato?
«Una trattativa – spiega il deputato Pdl Maurizio Paniz – che sto conducendo in totale solitudine, visto che i leghisti sono all’opposizione e Fistarol è uscito dal Pd, riducendo di molto la sua possibilità d’incidere là dove più conta. Io ho portato Patroni Griffi a Belluno, e dopo di lui importanti funzionari del ministero, io ho chiesto e ottenuto dal prefetto l’invio a Roma di dati e studi a sostegno della specificità: se mai Belluno si salverà, sarà per questo e non per i falò e le manifestazioni di piazza inutili (con il vescovo pronto a suonare le campane, come accadrà mercoledì, ndr.)».
Comunque, uno così, santo subito, senza neanche fare verifiche: “se mai Belluno si salverà, sarà per questo e non per i falò e le manifestazioni di piazza inutili “.
Be’, se la Provincia di Belluno rimarrà integra ce ne ricorderemo, come ricordiamo l’agguato vergognoso del PDL che l’ha decapitata, consegnandoci ad un commissario prefettizio. Non ci dovesse riuscire, l’intrepido Richelieu belumat, ci consoleremo con un amarcord di strepitosa attualità, da gustare insieme alla fallimentare gestione che il PDL bellunese ha fatto del Bim-Gsp.