Ecco uno a capo delle varie Confi, uno che è per forza di cose attaccato alle mammelle della casa madre nazziunale e che beve tutti i giorni latte tricolore. Ogni tanto ha un sussulto. Per il problema occupazionale nella provincia di Belluno ecco la ricetta:
Occupazione. Cappellaro: “Strada, ferrovia e reti telematiche. Internazionalizzazione, innovazione e nuovi modelli organizzativi. Ecco come aiutare le aziende bellunesi ad essere competitive”
Se vai in mezzo all’Africa, non dico ai vertici di uno qualsiasi di quegli Stati, ma anche e solo dal capo-tribù o capo-villaggio e gli poni lo stesso quesito, questi ti risponderà più o meno così:
Buana, io sapere come fare. Ci volere strada di pietra, strada di ferro. Poi bisogna uscire da savana e correre per mondo, innovare e fare stesse cose in modo diverso, più belo e più bono.
Che detto dal capo-tribù uno ci crede anche: son cose sensate che, se avesse il dono della parola, anche il macaco enuncerebbe. Ma detto da un occidentale, ci si aspetta che all’aria fritta di cui sopra ci siano alcune aggiunte tipo: una pista d’aeroporto con scalo interregionale, una sede staccata della Google (Apple, Oracle, Microsoft …) per avviare una Silicon Valley dolomitica, un centro per la ricerca sulle onde gravitazionali, un Dolomitarium ed altri esoterismi analoghi (la metropolitana di superficie è inclusa in “ferrovia”).
Di buono c’è che anche Cappellaro si è accorto che la provincia commissariata – da ben due anni – è una situazione inaccettabile. Ne fanno di passi avanti eh: tu li lasci soli un attimo e questi si alzano di una spanna. E’ dalle spalle di questi giganti che noi possiamo vedere oltre, nel nostro futuro.